Percepire il corpo, sanare lo spirito

In ognuno di noi, in ogni essere vivente a qualsiasi specie esso appartenga, riposa un potere innato ed estremamente prezioso: la capacità di sanare corpo e spirito. Tale facoltà si attiva spontaneamente durante e successivamente a una malattia e si manifesta in forma di ricostruzione, riconnessione e sistemazione dei tessuti e degli organi colpiti come pure delle funzioni da essi espresse.

Negli esseri umani la possibilità di esprimere tale potere al massimo livello è in relazione a tre variabili:

1 – Sensibilità percettiva, la capacità di introspezione o di ascolto. Adeguatamente addestrata, ci aiuta ad avvertire le dissonanze a livello energetico, nella trama aurica, prima ancora che nel corpo fisico si manifesti alcun effetto degenerativo. Per effetto di tale sensibilità possiamo ottenere riparazioni complete e definitive senza che alcuna traccia rimanga nelle strutture materiali. Pratiche Yoga collegate allo sviluppo della sensibilità percettiva (o senso interno) sono la meditazione, l’ascolto del respiro e alcune Asana, in modo speciale quelle che permettono e richiedono tempi di mantenimento prolungati. Per effetto di tali pratiche la focalizzazione della coscienza si sposta dal livello materiale a quello energetico, che risponde in tempo reale alle dissonanze, anche minime, da qualsiasi parte provengano. Diveniamo così capaci di percepire i sintomi quando sono ancora solamente vibrazioni nell’etere e subito il potere di sanare si attiva spontaneamente. Questo rende decisamente più semplice ed economico mantenersi in salute, evitando anche il logoramento di strutture fisiche e potenzialità psichiche.

2 – Apertura mentale riguardo il potere di sanare, che per manifestarsi ha bisogno di una condizione di assenza di dubbio, silenzio razionale, abbandono e rilassamento, fede nella vita e nelle infinite facoltà rigeneranti dell’energia pranica, la sostanza fondamentale dell’universo. Uno stato di costante tensione fisica e psichica, posture scorrette, pensiero agitato, contratture muscolari, respirazione irregolare, stato di intossicazione, mancanza di direzione spirituale, possono rappresentare delle autentiche barriere che possono portare ad effetti incompleti e imperfetti.

La pratica Yoga ci aiuta a rimuovere queste barriere in molti modi, tutti estremamente efficaci. Il rilassamento profondo ci abitua gradualmente a vivere la nostra quotidianità con un livello progressivamente maggiore di distensione e accettazione: essere sempre tesi o arrabbiati o in ansia è un’abitudine, nulla di più, un modo di reagire agli eventi che abbiamo assimilato e tende a ripresentarsi ogni volta in modo analogo. La pratica costante del rilassamento profondo ci insegnerà a modificare questa pessima abitudine. Molto importanti, insieme al rilassamento, sono le regole igieniche e morali che stanno alla base della pratica: osservandole otterremo non solo una profonda purificazione dell’organismo ma anche una direzione per la nostra energia, una rinnovata fede nella vita e nella spiritualità. Oltre a questo la pratica delle asana renderà il nostro corpo plastico, morbido, duttile e al tempo stesso forte e tonico. Una mini sequenza come Cammello, Matsyendra e Distensione posteriore è sufficiente a ottenere ottimi risultati. La respirazione completa è poi in grado di rimuovere ogni barriera e rappresenta l’anima dell’apertura al potere della guarigione; può essere eseguita in posizione supina, seduti o in una delle tante variazioni dinamiche.

3 – Quantità e qualità di energia disponibile: a noi tutti è capitato almeno una volta di sperimentare come la malattia, indipendentemente da natura e causa, abbia la facoltà di radicare quando siamo in stato di debolezza o debilitazione. Il livello energetico e le sue caratteristiche sono fondamentali nel mantenimento della salute e nell’attivazione del potere di autoguarigione, perché con maggiori risorse siamo sicuramente in grado di fare fronte a necessità diverse con maggiore libertà e scioltezza. In questo caso c’è di più: il livello energetico, nelle sue differenti sfumature, costituisce la trama dell’aura; più è fitta, bene intrecciata e cromaticamente variata, più saremo impermeabili a qualsiasi attacco degenerativo. È importante la quantità dell’energia ma ancora di più la qualità, la presenza di tutte le differenti intensità vibratorie. Possiamo avere una grande resistenza fisica ma cedere alla prima complicanza psicologica, ammalarci per l’incapacità a gestire emozioni e sentimenti, o viceversa, possiamo risultare forti psichicamente ma deboli nel corpo. Tra gli esercizi più efficaci per incrementare il livello energetico è consigliata la pratica di Asana come i Guerrieri e i Triangoli integrati con respirazione Ujjaiy, le posture rovesciate, Pranayama come Bhastrika completati da Tribandha nella fase di ritenzione e ovviamente la meditazione. Oltre a queste tutte le pratiche Yoga sono efficaci nel senso di incrementare in quantità e qualità il livello energetico; possiamo considerare valida anche l’indicazione di una pratica variata, cioè ogni giorno una sequenza con qualche variazione, qualche esercizio nuovo.

L’articolo completo di Maurizio Morelli è pubblicato sul numero 77 di Vivere lo Yoga

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