Deficit d’attenzione, dirottamento dell’attenzione, disattenzione.
Quanti momenti della vita rimangono annebbiati o dimenticati proprio perché non si era davvero presenti con la mente a quell’evento?
È come se, guardando indietro al passato, pezzi della propria esistenza fossero stati cancellati.
Certamente è estremamente difficile mantenere vivide le tante esperienze vissute. Ma l’aspetto che qui vogliamo sottolineare è che addestrando la mente a essere attenta possiamo assaporare la vita in modo più intenso. Portando quindi l’attenzione a ciò che si fa, si è e si sperimenta, viviamo pienamente nel qui e ora. In questo modo la nostra esperienza di vita cambia, perché non siamo più distratti, né succubi di distrazioni.
Questo affascinante e attualissimo tema è trattato in maniera chiara dalla neuroscienziata Amishi P. Jha nel suo libro “Peak Mind” (edito in Italia da Astrolabio-Ubaldini). L’Autrice, professoressa di psicologia all’Università di Miami, ha portato avanti numerose ricerche nel campo delle neuroscienze applicate alle pratiche contemplative. Utilizzando le più recenti strumentazioni, come le tecniche di Imaging, la prof.ssa Jha con il suo team di lavoro ha indagato come poter “controllare” l’attenzione in modo da non essere più succubi di tante distrazioni.
Perché è importante l’attenzione?
Spesso riteniamo che l’attenzione sia una capacità collegata fondamentalmente allo studio e al lavoro. Certamente in questi ambiti la capacità di essere attenti a ciò che si svolge, si impara, si scrive, ecc. è fondamentale. Senza l’attenzione rischiamo di provocare grossi danni soprattutto se si svolgono professioni delicate, complesse, da cui dipende addirittura la vita di altre persone.
L’attenzione è fondamentale anche nelle “piccole” esperienze quotidiane, ovvero quelle che contribuiscono a colorare il grande mosaico della nostra vita.
Come suggerisce Amishi P. Jha, l’attenzione determina:
- cosa percepiamo, apprendiamo e ricordiamo;
- quanto ci sentiamo stabili o reattivi;
- quali decisioni si prendono e quali azioni possiamo intraprendere
- come si interagisce con gli altri
- il livello di appagamento e soddisfazione.
L’attenzione, quando è esaurita, o è dirottata, o è frammentata, non ci permette di assaporare pienamente la vita.
I fattori che minano l’attenzione
La prof.ssa Jha evidenzia come siano fondamentalmente tre le forze che minano l’attenzione:
- lo stress
- l’umore depressivo
- una minaccia
Nel libro “Peak Mind” Amishi P. Jha svela alcune strategie per poter mantenere vigile l’attenzione. Sottolinea per esempio quanto sia centrale vivere nel momento presente. Ritornare al qui e ora – allontanando gli schemi del passato e le ansie del futuro – è il primo passo verso quella modalità che conduce la mente in quello spazio psichico che ci rende attenti a noi stessi e alla vita.