Pacificare e rallegrare la mente meditando

Chi intraprende un cammino meditativo e pratica regolarmente ottiene una serie di benefici. Sebbene non si dovrebbero avere aspettative quando si medita, poiché la meditazione è vivere il qui e ora in consapevolezza, la pratica permette di raggiungere la pacificazione e il rallegramento della mente.

La pacificazione della mente

Per pacificazione della mente si intende la cessazione dei pensieri disturbanti. In realtà, i pensieri continuano a manifestarsi, ma essi, per il tramite della meditazione, vengono stabilizzati. La mente si tranquillizza focalizzandosi su un oggetto meditativo, esterno (come la fiamma di una candela) o interno (come il respiro). Quando la mente si concentra, per esempio, sulla respirazione naturale e spontanea il turbinio dei pensieri viene rallentato, sino a quando il flusso si placa. Nei testi di meditazione buddhista ricorre spesso l’immagine di un lago calmo: la mente in meditazione si trova in questa condizione di quiete.

Rallegramento della mente

La pacificazione della mente crea al contempo un rallegramento della mente stessa. La pratica costante della meditazione aiuta a spostare l’attenzione cosciente dai pensieri o emozioni disturbanti a quei pensieri e quelle emozioni piacevoli. Si sviluppa progressivamente uno stato di consapevolezza intriso di gioia. È una gioia che nasce dallo stare nel presente. Quando la mente interrompe di pensare al passato o al futuro si diventa consapevoli della bellezza e dell’intensità del momento presente.

Come pacificare e rallegrare la mente

Vi sono diverse pratiche per pacificare e rallegrare la mente. Qui di seguito segnaliamo la meditazione sul respiro e quella sulla fiamma di una candela.

Meditazione sul respiro

Si assume una postura meditava assisa e si volge l’attenzione al respiro naturale e spontaneo. Ci si può concentrare sia sui movimenti dell’addome che si alza e si abbassa durante la respirazione, sia sul punto esatto in cui l’aria per la prima volta entra nelle narici con l’inspiro e fuoriesce con l’espiro. La mente si focalizza sul flusso del respiro. Se durante la pratica sorgono pensieri si prende consapevolezza di essi, poi si lasciano andare, per tornare a porre l’attenzione.

Meditazione sulla fiamma di una candela

Questa forma meditativa viene chiamata Trataka. La candela accesa viene posta sopra un ripiano o comodino all’altezza degli occhi. La stanza viene illuminata solo dalla luce della candela. Ci si siede nella postura meditativa assisa a una distanza di circa 70 cm. Dopo essere rimasti con gli occhi chiusi per alcuni istanti, si inizia a fissare la luce della candela, nella sua parte superiore. Dopo di che, chiudendo ancora gli occhi, si ha la chiara impressione della luce della fiamma.

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