Niyama, sviluppare le virtù individuali

Il secondo stadio dell’Ashtanga Yoga – chiamato Niyama – è rappresentato da quelle regole che ci invitano a volgere lo sguardo al nostro mondo interiore. Abbiamo approfondito le cinque forme di disciplina esteriore (Yama) formate da principi etici e regole di comportamento sociale, quali:

  • Ahimsa, non violenza.
  • Satya, sincerità.
  • Asteya, non rubare.
  • Brahmacarya, astensione e castità.
  • Aparigraha, rinuncia.

L’ottuplice sentiero tracciato negli Yoga Sutra di Patanjali porta il praticante a iniziare a prendere consapevolezza di quelle norme che aiutano a percorrere il cammino dello yoga. Ma non solo. Sono norme e principi etici che permettono di migliorare l’interazione con gli altri in una visione improntata sulla non-violenza e sull’armonia.

Il secondo passo è costituito dai Niyama.

Sutra 2.32
saucha santosha tapah svadhyaya ishvarapranidhana niyama

 

Si tratta di regole di vita che influiscono sul proprio stile di vita e sulle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno. Sono precetti fondati sull’autodisciplina e su un corretto comportamento verso se stessi e gli altri. I Niyama ci spingono ad ascoltare il nostro corpo, la nostra mente, le nostre emozioni e a osservare i nostri comportamenti. Sono regole di condotta individuale. Questo processo introspettivo ci aiuta a evolvere e a sviluppare una profonda pace interiore.

 

“La padronanza dello yoga sarebbe irrealizzabile senza l’osservanza dei principi etici di Yama e Niyama”.
B. K. S. Iyengar

I cinque Niyama

 

“Niyama sviluppa le virtù individuali, cioè la purezza dentro e fuori di noi, la fervente penitenza per una causa, il contentarsi, lo studio delle scritture che trattano dell’evoluzione della vita, e il rendere a Dio tutte le nostre attività”
B. K. S. Iyengar

  • Shaucha: indica la purificazione o la pulizia, sia esterna, sia interna. Il processo di purificazione è inteso in senso integrale: del corpo, della mente, delle emozioni, ma anche dell’ambiente in cui si vive. Avviare tale pulizia olistica ci permette di ri-trovare l’equilibrio.
  • Santosha: si riferisce all’appagamento. Ci invita a sviluppare gioia interiore ed equanimità, apprezzando ciò che si è e ciò che si ha.
  • Tapas: è l’autodisciplina, l’austerità unita alla ricerca spirituale. Iniziando a vivere in modo semplice si possono “bruciare” le impurità fisiche, mentali ed emotive.
  • Svadhyaya: si collega allo studio del sé e ai testi che permettono di effettuare tale indagine.
  • Ishvara-pranidhana: è l’abbandono del sé e dell’idea illusoria di essere separati dalla natura. Ciò permette di abbracciare il Sé supremo.

Nei prossimi articoli approfondiremo ciascun Niyama.

 

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