Natura, Yoga ed Elementi

La pratica regolare dello yoga ci permette di comprendere che noi siamo natura. Come affermò il maestro B. K. S. Iyengar, “facciamo parte e viviamo dentro di essa”. Sebbene nell’ultimo secolo ci siamo allontanati molto dalla natura, per motivi di lavoro, per dinamiche sociali e culturali, rimaniamo sempre collegati ad essa. Ne contempliamo la bellezza, sentiamo che ci fa stare bene e che ci trasmette gioia.

L’effetto biofilia

È interessante notare come Erich Fromm, sociologo, psicoterapeuta e filosofo tedesco, e il biologo E.O. Wilson abbiano entrambi sottolineato l’importanza della biofilia. Questa parola deriva dal greco e significa “amore per la vita” o può voler dire anche “amore per il mondo vivente”. Secondo le teorie collegate alla biofilia l’essere umano nutre l’esigenza biologica nel rimanere a contatto con la natura. Come infatti ha spiegato il biologo statunitense E.O. Wilson, la specie umana si è evoluta a contatto con la terra, con la vegetazione, con le piante. La natura ci ha permesso non solo di sopravvivere, ma anche di evolvere. Si tratta di un legame atavico. Secondo Wilson questo legame con la natura fa parte dei nostri geni, per questo ci sentiamo bene quando siamo immersi in un ambiente naturale. Quando invece ci allontaniamo troppo dalla natura e non ne siamo più toccati, il nostro organismo ne risente. Stare lontani dalla natura non è salutare, come hanno confermato gli studi del dottor Qing Li, immunologo giapponese.

Noi siamo natura

Secondo la filosofia yogica, noi siamo natura. In sanscrito la natura viene chiamata Prakriti ed è costituita dagli Elementi: terra, acqua, fuoco, aria, etere. Proprio come la natura è composta da questi cinque Elementi, così anche noi esseri umani ne siamo costituiti. Dal punto di vista dello yoga e dell’ayurveda la connessione tra noi e la natura risulta immediata, poiché abbiamo in comune quelle medesime basi e sostanze che hanno forgiato la vita. Non a caso, si parla di macrocosmo e di microcosmo considerati da una prospettiva unitaria ed equivalente. Infatti, si legge nel Vishvasara Tantra induista “ciò che è qui è in ogni luogo”.

Yoga e non-dualità

Praticare yoga significa abbracciare una visione non duale. Se le asana e le varie tecniche di respirazione e di meditazione vengono apprese correttamente e praticate in modo serio e regolare, allora lo yoga spinge ad abbracciare i principi di coesione e di unione, anche con la natura. Infatti, la parola Yoga indica proprio il senso di unità che il praticante percepisce verso se stesso – tramite l’unità fra mente, corpo e spirito – e verso il mondo esteriore, che non è più in realtà esterno, ma collegato, unito, appunto, al sé. Si può dire quindi che la non-dualità dello yoga e il concetto di Prakriti portano il praticante a sentirsi strettamente unito alla natura. Il cammino dello yoga è dunque un percorso ecologico. Risvegliando la nostra biofilia, l’amore per il mondo vivente, possiamo gettare i semi per una maggiore consapevolezza verde.

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