Muladhara Chakra, ritornare alle proprie radici

Durante i cambiamenti di stagione anche il nostro corpo energetico risente delle variazioni che si manifestano nella natura. In particolare, quando la primavera inizia a mostrare i primi segnali è facile percepire una sensazione strana, talvolta indefinibile, caratterizzata soprattutto dalla mancanza di concentrazione. In alcuni casi, si avverte anche una mancanza di stabilità e di radicamento. Queste sensazioni possono essere causate da uno squilibrio del primo chakra, chiamato in sanscrito Muladhara. Questo centro energetico si trova alla base della colonna vertebrale. Esso è il nostro collegamento con la terra e Muladhara è proprio associato a questo Elemento. Se vi è una disfunzione energetica in questo chakra si possono manifestare vari disturbi psicofisici: da un aumento della percezione di paura a un atteggiamento apatico e passivo, dall’insicurezza alla mancanza di attenzione. Attraverso asana specifiche e pratiche meditative si può riequilibrare Muladhara.

La meditazione camminata

Il Muladhara chakra è strettamente connesso all’Elemento Terra, per questo è importante ristabilire un legame profondo con la natura in modo da far circolare nuovamente l’energia in modo fluido. La meditazione camminata è una benefica pratica che aiuta a sciogliere tensioni mentali e che permette di ritrovare le proprie radici. Se si cammina a piedi nudi si percepisce maggiormente la forza della terra e quindi il processo di radicamento viene intensificato. I passi devono essere molto lenti. Trattandandosi di una forma meditativa occorre porre attenzione al respiro, al corpo e alle sensazioni che si percepiscono. Avanzando lentamente, i livelli di concentrazione aumentano, così come la consapevolezza di sé.

La meditazione sul colore rosso

Il rosso è collegato al Muladhara chakra. Questo colore infonde forza, energia, stabilità, vitalità. Per effettuare questo tipo di meditazione si può scegliere una postura assisa oppure si può rimanere in savasana, nella posizione del cadavere. Si inizia rimanendo focalizzati sul respiro naturale e spontaneo. Dopo alcuni cicli di respirazione, rimanendo con gli occhi chiusi, si incomincia a visualizzare il colore rosso. Per facilitare la visualizzazione si può visualizzare un’immagine di colore rosso, come un fiore, un frutto, o un cerchio. Quando il colore rosso inizia a entrare nella nostra mente lo si può portare con l’immaginazione proprio nell’area del Muladhara chakra. Facendo ciò si può ripetere mentalmente: “Ritrovo le mie radici”.

Forza e radicamento

Sono numerose le asana che permettono di radicarsi e di riequilibrare il primo chakra. Tra queste vi è Malasana, la “posizione della ghirlanda”, che stimola l’apertura del Muladhara chakra, apportando stabilità e sicurezza. Anche Navasana, la “posizione della barca” dona energia e aiuta a sviluppare concentrazione, nonché forza. Setu Bandhasana, che riproduce la forma di un ponte, agisce non solo sul primo chakra, ma anche sul Manipura e sull’Anahata Chakra, rivelandosi una postura efficace per far fluire meglio le energie e per far riemergere la forza.

2 Commenti

  1. Sono molto interessata a questo argomento, ho praticato un pochino di yoga ma soprattutto mi piace camminare nei boschi di faggi e di castagno che circondano la nostra piccola casa in campagna dove i mei suoceri hanno trascorso tutta la vita nel comune di Sassello ma lontana dal paese, a circa 1000 m. S.l.frl marenba

    1. L’immersione nei boschi è sempre rigenerante. Ne abbiamo parlato in vari articoli. Grazie Rosanna per il tuo messaggio. Continua a seguirci.
      A presto

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