Mindful Eating, cibo e presenza mentale

La presenza mentale applicata al semplice, ma importante, atto del mangiare ha un impatto positivo sull’equilibrio psicofisico. Lo affermano numerosi studi. La dott.ssa Jean Kristeller, psicologa e accademica statunitense, è stata tra i primi ricercatori ad analizzare gli effetti della presenza mentale sul comportamento alimentare delle persone. I risultati emersi evidenziano che gli individui tendenti ad avere “una fame emozionale” – legata cioè a stati d’animo come ansia, angoscia, preoccupazione, agitazione, ecc. – dopo aver intrapreso le tecniche di presenza mentale (mindfulness) riescono a gestire con maggiore consapevolezza le emozioni, non cedendo più alla fama compulsiva.

Successivi studi avviati da altri ricercatori hanno sottolineato come le tecniche di presenza mentale diminuiscano o addirittura annullino le cosiddette “tentazioni alimentari”, ovvero quegli stimoli esterni che portano le persone ad acquistare un certo tipo di cibo, spesso ricco di zuccheri o grassi dannosi all’organismo. Partendo dai vari studi sono stati in seguito realizzati autorevoli protocolli incentrati sulle tecniche di presenza mentale applicate all’atto del mangiare (Mindful Eating). I più noti sono il Mindfulness Based Eating Awereness Training (MB-EAT) di Jean Kristeller e il Mindful Eating-Conscious Living (ME-CL) sviluppato dal medico pediatra Jan Chozen Bays in sinergia con la psicoterapeuta Char Wilkins.

Ricerche e protocolli che sottolineano la centralità delle pratiche meditative nel migliorare la relazione degli individui con il cibo. Questa trasformazione positiva si verifica nel momento in cui le persone diventano effettivamente consapevoli delle emozioni e delle sensazioni che stanno vivendo nel qui e ora. Il livello di consapevolezza raggiunto consente di gestire gli automatismi della fame emozionale, evitando di mangiare in maniera incontrollabile.

Grazie all’approccio Mindful Eating ci si nutre meglio e in maniera cosciente. Inoltre, si riscopre il piacere di assaporare i gusti e i profumi del cibo. Una delle tecniche di Mindful Eating consiste proprio nel respirare intensamente e nell’osservare i colori delle varie portate, immaginando di inspirare quegli stessi colori che si vedono nel piatto. L’atto del mangiare si trasforma così in un momento di profonda presenza mentale e di connessione con il cibo.

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