Migliorare la concentrazione stimolando l’Ajna chakra

I livelli di concentrazione possono diminuire per differenti variabili. Tra le principali cause vi sono la stanchezza psicofisica e lo stress. Questi fattori non permettono alla mente di focalizzarsi su un certo compito: l’attenzione risulta flebile, si avvertono gli occhi affaticati e la testa pesante. Anche i disturbi di insonnia provocano un calo dei livelli di concentrazione.

Altri elementi che possono intensificare ulteriormente questo calo sono: le distrazioni; la tendenza a compiere contemporaneamente varie azioni; e l’abuso delle nuove tecnologie (smartphone, tablet, cc.). Anche i ritmi frenetici e uno stile di vita molto Yang rischiano di minare la capacità di attenzione. La mente ha bisogno di momenti di calma e di riposo per poter ritrovare la giusta lucidità.

Per pacificare i pensieri, rilassare la mente e ritrovare una maggiore attenzione cosciente si può stimolare l’Ajna chakra con pratiche mirate. Vediamo quali.

La respirazione Brahmari

Per eseguirla si assume una posizione di meditazione. Si porta l’attenzione alla respirazione naturale per alcuni minuti. Quando i polmoni sono pieni, si trattiene il respiro per qualche secondo. Si alzano le braccia all’altezza delle spalle, si chiudono le orecchie con l’indice di ogni mano, e si espelle l’aria lentamente, emettendo un suono simile al ronzio di un calabrone. Si ritorna poi alla posizione iniziale di meditazione. Si può ripetere la respirazione Brahmari anche per 3-4 volte. Questa tecnica aiuta ad abbassare la pressione arteriosa e favorisce calma mentale.

Virabhadrasana III

asana Virabhadrasana 3Si tratta di un’asana che favorisce equilibrio fisico e mentale, aiutando inoltre a sviluppare una maggiore capacità di concentrazione. Si esegue partendo da Tadasana. Poi si flette il busto in avanti e si solleva la gamba posteriore in linea con il busto e con le braccia. Il piede posteriore viene ruotato a 45° verso l’esterno. Il busto è orientato in avanti. La gamba di appoggio è ben distesa e anche le braccia sono portate in avanti. Le braccia e le mani possono rimanere fra loro paralleli, oppure si possono unire le mani, intrecciandole, ed estendendo gli indici. Il peso del corpo si orienta versa la gamba e il piede ben ancorato a terra.

Paripurna Navasana

Questa posizione migliora l’equilibrio fisico e la concentrazione mentale, stimolando al contempo le energie. Per eseguirla si parte inizialmente da Dandasana. Espirando si sollevano le gambe a circa 60°, mentre si abbassa leggermente il busto, spostando il peso del corpo verso il coccige. Le gambe sono distese e con il busto sembrano formare un angolo di 90°. Le braccia sono all’altezza delle spalle, e allungate verso le gambe e parallele al suolo. I palmi delle mani sono rivolti verso le ginocchia. Le ginocchia si toccano in quanto le gambe sono tra loro unite. Lo sguardo è rivolto verso i piedi. La schiena e le gambe sono dritte, ben allungate. Per facilitare l’equilibrio si può portare l’attenzione al respiro, concentrandosi in particolare sul Muladhara Chakra. Si mantiene la posizione per alcuni cicli respiratori, ma senza sforzare i muscoli addominali.

Altre pratiche consigliate per affinare i livelli di concentrazione

Vrikasana, la posizione dell’albero

Trataka, la meditazione sulla candela

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