Meditazione, quale postura scegliere

Come ha sottolineato il monaco buddhista Matthieu Ricard, esperto di meditazione, la postura fisica influisce sullo stato mentale. Con la pratica meditativa si va a lavorare proprio sulla mente, cercando di pacificarla. Per questo è fondamentale conoscere e saper scegliere, nonché adottare la postura più adatta per sé al fine di meditare senza sentire dolore. La posizione detta del diamante o adamantina (Vajrasana) è una delle posizioni più semplici. Per eseguirla, occorre mettersi in ginocchio, con le gambe e i piedi uniti. Ci si siede sui talloni e la schiena è dritta, ma non rigida. Questa postura stimola la tranquillità. Un’altra postura semplice è Sukasana, termine traducibile con “posizione piacevole o gioiosa”. Essa consiste nel mantenere le gambe incrociate: ogni gamba appoggia sul piede dell’altra. La schiena è ben eretta e le mani sono appoggiate sulle ginocchia.

Si può adottare anche Chin mudra, in cui l’indice e il pollice si toccano formando un cerchio, mentre le altre tre dita restano distese. Ideale, sebbene non semplice per i neofiti, per la meditazione è Siddhasana, la “posizione perfetta” (si veda il nostro approfondimento relativo agli Asana per la Meditazione). Altresì indicata è Padmasana, la “posizione del loto”. La si esegue partendo dalla postura seduta, con le gambe distese in avanti. Si piega una gamba mettendo il piede sopra la coscia opposta, e così con l’altra gamba. Le piante dei piedi dovrebbero essere rivolte verso l’alto e il tallone dovrebbe toccare l’osso pubico.

È una posizione difficile, ma alcuni asana preparatori la possono facilitare, come la postura della farfalla. Padmasana non dovrebbe però essere eseguita dai principianti. Per assumere tale postura meditativa occorre una buona flessibilità nelle gambe. Più semplice è Ardha Padmasana. Si esegue piegando la gamba sinistra e ponendo il piede sinistro accanto alla coscia destra. Si piega poi la gamba destra e si pone il piede destro sopra la coscia sinistra. Dorso, collo e capo sono bene eretti, ma non rigidi.

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