Meditare per una pausa dal mondo esterno

È un periodo instabile, difficile, complesso, inatteso. Sono numerose le notizie collegate alla diffusione di Covid-19, che mettono in subbuglio certezze, idee. Persino la nostra quotidianità si è trasformata. Proprio perché il mondo esterno ci sta influenzando profondamente, occorre più che mai trovare del tempo per mettersi in relazione con se stessi in modo autentico. La meditazione formale e informale ci aiuta a ritrovare quell’equilibrio di cui abbiamo bisogno, soprattutto in questi mesi così destabilizzanti. Fermarsi, chiudere gli occhi e ascoltarsi è il primo passo per mantenersi centrati e per alimentare la serenità.

Fare una pausa

Se, da un lato, è importante informarsi e rimanere aggiornati sui fatti, dall’altro lato, occorre staccarsi dalle notizie, per non rimanere esageratamente immersi in un flusso continuo di informazioni. Ciò significa che è fondamentale essere consapevoli di quanto accade nel mondo, ma non bisogna diventare dipendenti dalle svariate e continue news. La mente ha bisogno di staccarsi dagli eventi esterni. Da qui, la necessità di meditare regolarmente, per ascoltarsi e per ritrovare la quiete interiore. La meditazione aiuta anche a gestire meglio tutte le informazioni che abbiamo assorbito. Quando la nostra mente è calma, siamo capaci di valutare con più accuratezza le notizie e i fatti, senza rimanere dominati dall’ansia, dalle preoccupazioni, dall’agitazione.

Abbandonare il concetto di “mio”

Una pratica molto utile per lasciar andare le preoccupazioni è quella di abbandonare il concetto di “mio” in relazione a sensazioni quali ansia, tristezza, angoscia. Cosa significa questo? Significa pensare in questi termini: “io provo ansia”, “io provo tristezza”, ecc. Queste frasi mantengono intatta la nostra consapevolezza relativa alle emozioni e alle sensazioni che si provano, ma vanno oltre il concetto di “mio”. Come afferma Jon Kabat-Zinn, questo processo aiuta a “lasciar andare l’autoreferenzialità… la consapevolezza può, in un dato momento, capovolgere le nostre credenze più profonde”. Infatti, pensare che l’ansia sia “mia”, o che la sofferenza sia “mia” aggrava ancor più quell’emozione. Invece, esserne semplicemente consapevoli, senza attribuire un aggettivo di possesso, in qualche modo permette di mantenere un distacco.

Respirare in modo consapevole

Il modo più semplice e al contempo più efficace per ritrovare se stessi e per mantenere un’armonia mentale ed emotiva è focalizzarsi sul proprio respiro. Concentrarsi sul respiro è una pratica che aiuta a sciogliere tensioni e a ritrovare l’energia vitale.

Come fare

Si sceglie una postura meditativa (in merito si veda l’articolo Meditazione, quale postura scegliere). Si può utilizzare anche lo zafu, il cuscino da meditazione, per avere una maggiore stabilità. Si chiudono gli occhi. Le spalle sono rilassate. La schiena è dritta, ma non rigida. Si inizia a portare l’attenzione al respiro naturale. Dopo alcuni cicli respiratori, si prende consapevolezza del respiro: l’inspiro è corto o lungo, e l’espiro com’è? Se la mente si distrae se ne prende atto, senza giudizio, e si riporta l’attenzione al respiro. Per calmare i pensieri e l’agitazione si rimane focalizzati sul flusso dell’aria che entra dalle narici e che esce. Si mantiene l’attenzione al flusso del respiro per almeno dieci cicli respiratori.

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