L’uso del Neem in ayurveda

La pianta del Neem (“nīm” in Hindi) è conosciuta e utilizzata da millenni nella medicina ayurvedica. Il nome scientifico esatto dell’albero è Azadirachta Indica. Diffusa in Asia, in particolare in India e in Birmania, questa pianta è ormai ben nota anche in occidente, grazie al prezioso olio che si ricava dalla pressatura a freddo dei suoi semi. L’olio di Neem è infatti utilizzato per i massaggi ayurvedici. È un olio che svolge un’azione antibatterica e antivirale, per questo è particolarmente indicato per l’automassaggio dei piedi e per contrastare micosi. Ricco di acido oleico, acido linoleico e grassi saturi come l’acido palmitico e stereatico, l’olio di Neem ha proprietà antisettiche.

Viene usato in ayurveda anche in caso di irritazioni della pelle, soprattutto in presenza di prurito. Il composto attivo presente nella pianta del Neem è l’azadiractina. Questo elemento lo si trova anche nelle foglie della pianta, le quali vengono sminuzzate in modo da facilitarne l’utilizzo. Una volta trasformate in polvere le foglie di Neem sono impiegate sottoforma di impacco (alla polvere di Neem si aggiunge dell’acqua tiepida o calda, mai bollente) per purificare e rinforzare i capelli. Le foglie di Neem sono usate in India anche per curare problemi dell’epidermide del viso.

In particolare in presenza di acne le foglie spezzettate servono per formare una maschera purificante. L’olio di Neem in genere lo si utilizza diluito con altri oli (come quello di mandorle dolci o di sesamo) e lo si applica massaggiando la parte del corpo soggetta a irritazione e prurito. Alcune gocce di olio essenziale di Neem aggiunte al normale shampoo permettono di rafforzare i capelli e prevengono la formazione della forfora. Per la sua azione antibatterica l’olio di Neem è inoltre impiegato in caso di punture di zanzare, in quanto aiuta a ridurre il pizzicore.

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