Lo yoga e le origini della pratica posturale moderna

Lo yoga viene spesso associato alle posture, chiamate in sanscrito asana. Ma la pratica yogica non è solo e unicamente caratterizzata dalle varie posizioni. Secondo le nuove ricerche portate avanti da numerosi accademici, in origine, le asana non erano affatto centrali nella pratica: soltanto tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo la dimensione fisica ha preso il sopravvento sulla dimensione più spirituale-contemplativa e filosofica. Proprio questo argomento è stato affrontato da Mark Singleton nel libro Yoga Body, le origini della pratica posturale moderna (Edizioni Mediterranee, 2019). Il testo, ricco di riferimenti a fonti autorevoli, scandaglia le radici dello yoga, portando alla luce il nucleo originario di questa filosofia millenaria, al cui centro non vi erano, anticamente, le asana così come le consideriamo e interpretiamo nell’ultimo secolo.

L’effetto di un processo di adattamento

Secondo Mark Singleton, lo yoga ha conosciuto un processo di adattamento in relazione all’epoca moderna. Rispetto all’antichità, lo yoga più recente si è in qualche modo conformato al nazionalismo indiano, affermatosi nel corso del ’900. Inoltre, l’attuale yoga – definito da Singleton “globalizzato” – è stato influenzato anche dalla cultura fisica moderna occidentale. L’Autore vuole sottolineare come la pratica yogica sia fortemente cambiata rispetto a secoli fa, per effetto di un suo adattamento al più ampio contesto socio-storico emerso nel XX secolo, sino ai nostri giorni. Negli ultimi anni, sono nati nuovi stili, la maggior parte dei quali attribuiscono molta importanza alle asana. Anche le forme di yoga più diffuse, ovvero l’Ashtanga, il Bikram e l’Hatha yoga, mettono in primo piano il lavoro posturale.
Secondo le ricerche di Singleton, lo yoga tradizionale prevedeva soprattutto alcune posizioni sedute per la meditazione. Tra i vari maestri yoga che hanno diffuso la pratica dell’Hatha yoga al grande pubblico, Singleton ricorda in particolare Shri Yogendra (1897-1989), Swami Kuvalayananda (1883-1966) e T. Krishnamacharya (1888-1989). Anche B.K.S. Iyengar, discepolo di Krishnamacharya, ha contribuito notevolmente a diffondere in Occidente le asana dell’Hatha yoga.

Chi è Mark Singleton

L’Autore del volume Yoga Body, le origini della pratica posturale moderna è un istruttore di yoga nella tradizione di Satyananda e si è specializzato anche nell’Ashtanga yoga. Ha insegnato per vari anni al St John’s College di Santa Fe (New Mexico) e attualmente è ricercatore senior alla SOAS dell’Università di Londra e si occupa dell’Hatha Yoga Project. È autore di numerose pubblicazioni, non tradotte in italiano, tra cui Yoga in the Modern World, Contemporary Perspectives.

Andare oltre l’asana

Taluni sviluppi contemporanei dello yoga mettono in primo piano le asana a discapito del suo vero significato. Non bisogna affatto “sminuire” il ruolo delle posizioni yoga, poiché nella filosofia yogica antica il corpo è ritenuto un tempio sacro. Attraverso lo yoga, considerato nelle sue varie dimensioni e pratiche (asana, pranayama, mantra, mudra, meditazione), l’essere umano raggiunge quell’unità tra corpo-mente-spirito-energia. Solo compiendo tutti gli stadi dello Yoga (descritti bene da Patanjali negli Yoga Sutra) si può raggiungere il Samadhi.

 

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