L’India celebra la festa delle Luci

Il 24 ottobre l’India celebra la festa delle Luci. Chiamata Divali (detta anche Dipavali), questa ricorrenza è molto sentita anche oltre i confini del sub-continente indiano. Induisti, buddhisti, sikh e jainisti addobbano case e templi di lumini al fine di invocare abbondanza e prosperità. È una festa che unisce diverse comunità e che racchiude vari simbolismi.

La data di questa celebrazione varia di anno in anno, essendo collegata al calendario indù, che riflette le varie fasi della Luna. Nel caso di Divali, occorre aspettare l’arrivo della Luna nuova che può cadere a ottobre o a novembre. Questo periodo gli indiani lo chiamano Kartika.

Tra miti e simbolismi

L’origine di questa ricorrenza si rintraccia nel Rāmāyana, uno dei più noti racconti epici dell’India.  Centrali sono le vicende che ruotano attorno a Rama (avatar di Vishnu), re di Ayodhya. Per 14 anni, Rama fu lontano dal suo regno e riuscì a ritornarvi solo quando sconfisse  il demone Ravana, simbolo dell’oscurità e delle forze del male. Accompagnato dalla consorte Sita, Rama, rientrando nel suo regno, venne accolto dagli abitanti con gioia. Le vie della capitale vennero illuminate con tante piccole lampade a olio. 

Nel grande sub-continente indiano – crogiolo di tradizioni – si possono scoprire altre usanze collegate a questa festa. Per esempio, Divali viene celebrata per ricordare l’unione di Lakshmi con Vishnu. Protagonista di varie usanze che ruotano attorno a Divali è proprio la dea della prosperità e della fortuna.

Nel corso delle celebrazioni della luce, tanti indiani invocano Lakshmi per chiedere abbondanza. Al fine di agevolare il suo percorso volto a trovare la via che conduce alle abitazioni, i fedeli accendono tante lampade sino alla soglia delle case. Inoltre, vengono create speciali e variopinte decorazioni, a forma di fiore di loto, per facilitare il viaggio della dea. Tanti fedeli invocano anche Ganesha, per ottenere gioia e prosperità. Nelle case vengono allestiti speciali altari, con le immagini di Lakshmi e di altre divinità, accanto alle quali si pongono lumini, incensi, offerte di cibo, fiori.

Queste usanze permettono di illuminare quella che viene definita “la notte senza luna”, perché Divali cade proprio nella fase chiamata “luna nera”.

Le luci permettono di illuminare l’oscurità, metafora del bene che trionfa sul male.

Le celebrazioni che ruotano attorno alla festa delle luci durano per cinque giorni. Un’occasione per purificare non solo il corpo e la mente, ma anche la propria abitazione. Sono giorni di festa, scanditi da puja (offerte) alle divinità.

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