Le piante amiche di un percorso detox

In vari periodi dell’anno abbiamo bisogno di avviare un processo di detox per eliminare le tossine accumulate nell’organismo. I periodi più indicati per dedicarsi a percorsi detox sono collegati ai cambi di stagione, in particolare tra l’inverno e la primavera, e tra l’estate e l’autunno. Le tossine si accumulano nel nostro corpo per vari fattori: cibi troppo processati, assunzione di bevande alcoliche o troppo zuccherate, inquinamento, sedentarietà sono alcune delle cause che creano un accumulo di tossine. Per “tossine” si intendono sia quelle prodotte naturalmente dai processi corporei, sia quelle derivanti dall’esterno, legate appunto al tipo di cibo che si ingerisce, o anche agli elementi che si ritrovano nell’ambiente. Per esempio, proteine mal digerite o sostanze accumulate a causa di una sovralimentazione producono tossine.

È importante seguire stagionalmente periodi di detox proprio per eliminare le sostanze tossiche dalle nostre cellule, al fine di migliorare il nostro stato di salute generale.

Alcuni segnali fisici che possono indicare un eccesso di tossine

  • stanchezza;
  • capelli e unghie fragili;
  • sonno perturbato;
  • problemi digestivi;
  • mal di testa;
  • dolori articolari;
  • disturbi a livello di epidermide (come acne, eccesso di sebo).

Specifiche piante stimolano gli organi emuntori. Il nostro corpo è dotato di un potente ed efficace sistema di disintossicazione, grazie alle importanti funzioni svolte dal fegato dai reni. Alcune piante agiscono positivamente proprio su questi organi.

Per stimolare il fegato

Carciofo: è una pianta definita epatoprotettorre, proprio perché è molto utile nei vari trattamenti del fegato; inoltre, regola il flusso biliare ed influisce positivamente sui livelli del colesterolo; Per la preparazione dell’infuso di utilizzano le foglie essiccate.

Tarassaco: anche questa pianta è da secoli conosciuta per la sua azione depurativa, diuretica e leggermente lassativa; la presenza di numerose sostanze, come i flavonoidi e la taraxalisina, lo rendono utile per stimolare le funzioni epatiche; la sua popolarità è dovuta anche al fatto che si può assumere in insalata, usando le foglie fresche; per l’infuso si utilizzano in genere le foglie essiccate.

Per stimolare i reni

Betulla: svolge un’azione diuretica e depurativa. Si utilizzano in particolare le foglie (circa 2-3g) per preparare l’infuso; in alternativa, si può optare sia per il succo fresco, sia per la sua linfa. In merito, si veda l’articolo “Detox primaverile con la linfa di betulla

Pilosella: anche questa pianta presenta interessanti proprietà, essendo diuretica, antisettica, nonché astringente; viene utilizzata nei trattamenti per la ritenzione idrica, sovrappeso e cellulite. Per la preparazione dell’infuso e per le dosi si consiglia di rivolgersi a un esperto erborista.

Uva ursina: svolge un’azione antisettica delle vie urinarie e presenta proprietà diuretiche. L’uso è sconsigliato a chi soffre di problemi gastrointestinali. Da evitare anche in gravidanza e durante l’allattamento. Per la preparazione dell’infuso si utilizzano le foglie essiccate.

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