L’arte del Saho, il rituale di bellezza giapponese

Saho è una parola giapponese che indica un antico rituale di bellezza praticato ancora oggi da tante donne orientali. Oltre i confini del Sol Levante e dell’Asia, questa tecnica è più conosciuta come “layering”, ovvero l’arte di sovrapporre e stratificare sapientemente e in modo preciso prodotti di bellezza naturali. Si tratta di un vero e proprio rituale, suddiviso in una serie di fasi.

Il Saho della sera

Prima fase

Dopo una giornata intensa, occorre pulire bene la pelle del viso eliminando le varie impurità assorbite. La tradizione del Saho prevede l’utilizzo di oli purificanti e detergenti non aggressivi per la pelle. La materia grassa permette di assorbire meglio le impurità dovute per esempio allo smog e alla traspirazione eccessiva. In commercio ci sono vari oli specifici per struccare il viso. In alternativa, si possono utilizzare oli vegetali puri, come l’olio di jojoba, o l’olio di mandorle dolci. All’olio, a piacere, si può aggiungere un idrolato, come l’acqua di rose o di fiordaliso, o di camomilla.

Seconda fase

Dopo aver tolto le impurità con l’olio struccante si procede alla detersione del viso, utilizzando o un sapone neutro o comunque non aggressivo, o un gel o una mousse o una crema esfoliante. Devono essere prodotti non chimici, ma naturali. Tra i migliori saponi che svolgono un’azione detergente e al contempo nutriente vi sono il sapone d’Aleppo e il sapone di Marsiglia neutro.

Terza fase

Dopo aver pulito in profondità la pelle del viso il rituale del Saho prevede l’uso di un tonico o di una lozione addolcente per equilibrare il pH. Anche in questo caso è fondamentale non impiegare prodotti aggressivi, quindi evitare di usare quelli a base di alcool. Ideali sono le acque floreali. Per approfondire clicca qui.

Quarta fase

Dalla quarta fase si passa all’idratazione tramite l’utilizzo di un siero naturale, che aiuta a rendere la pelle elastica e morbida. Efficace è per esempio il siero a base di rosa mosqueta o quello contenente l’acqua e/o la polvere di riso.

Quinta fase

La pelle del contorno occhi è molto delicata, ecco che nel rituale di bellezza giapponese si presta attenzione a questa parte del viso. Si possono trovare prodotti per il contorno occhi concepiti per attenuare i segni di stanchezza, a base di acque naturali.

Sesta fase

In questa penultima fase si compie il gesto che va a proteggere e nutrire la pelle del viso durante la notte. Per questo occorre scegliere una crema appropriata, con sostanze naturali che possano venire assorbite facilmente. La scelta è collegata al nostro tipo di pelle: se è secca occorre optare per una crema nutriente e idrante, per esempio con burro di Karité; se invece abbiamo una pelle del viso è troppo grassa meglio preferire per una crema addolcente, per esempio con gel di Aloe Vera.

Settimana fase

Il rituale del Saho non poteva non prendere in considerazione le labbra, anch’esse soggette a secchezza. Per questo viene consigliato l’uso di un balsamo labbra protettivo, utile anche per prevenire le irritazioni. Indicati sono per esempio quelli a base di burro di Karité o a base di cera di riso.

Tutte queste fasi, a eccezione della prima, vengono compiute anche al mattino dalle giapponesi che seguono ancora questo rituale. Il risultato? Una pelle del viso curata, ben idratata, luminosa e protetta. L’elemento essenziale del Saho rimane la scelta attenta e consapevole dei prodotti utilizzati, privilegiando sempre quelli naturali, artigianali e bio.

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