Un frutto antico, rivalorizzato negli ultimi decenni è la visciola, della specie delle ciliegie selvatiche o acide (Prunus cerasus), come l’amarena. È soprattutto diffusa nelle regioni del centro Italia, tra Marche e Umbria. La riscoperta della visciola testimonia la varietà botanica del ciliegio. La specie Prunus cerasus si trova in particolare nelle zone di alta collina e montagna. La buccia sottile dei frutti nasconde una polpa succosa dal color rosso intenso e dal sapore acidulo ma estremamente gradevole al palato.

Un concentrato di vitamine

Il frutto presenta un alto valore nutrizionale e salutistico: contiene potassio, magnesio, fosforo, calcio, oltre che un’elevata concentrazione di antiossidanti. Infatti, la visciola è ricca di vitamine (C, A e del gruppo B), indispensabili per contrastare i radicali liberi e per stimolare il sistema immunitario. Si tratta di un frutto che svolge un’azione depurativa e antinfiammatoria. Per assorbire tutte le virtù benefiche della visciola si può trasformare semplicemente in una composta sciroppata. Basta lavare e asciugare bene le visciole, estrarne il picciolo e riporle, aggiungendo dello zucchero, in vasetti di vetro sterilizzati, che verranno poi posti al sole, in modo da lasciarle sciroppare in modo del tutto naturale come vuole la tradizione umbro-marchigiana. In alternativa, i vasetti si possono riporre in un luogo asciutto e fresco. I piccioli non si dovrebbero buttare! Lasciati essiccare sempre al sole, possono essere utilizzati per preparare tisane diuretiche e disintossicanti.

Chi ha un giardino può tranquillamente piantare la visciola, poiché è semplice da coltivare e richiede pochi ma curati interventi fitosanitari. Per esempio, si adatta poco a terreni eccessivamente umidi e poco soleggiati. Infatti predilige le zone illuminate dal sole o a mezz’ombra. Le irrigazioni devono avvenire a temperatura ambiente. Fiorisce in aprile, mentre la raccolta dei frutti, che si effettua a mano come un tempo, avviene tra giugno e luglio.