Sādhana è un termine sanscrito spesso tradotto semplicemente con la parola “pratica” o “metodo”. In realtà, la Sādhana è molto di più, poiché indica il mezzo attraverso cui realizzare qualcosa. In questo caso, il mezzo è lo yoga attraverso il quale il praticante raggiunge la realizzazione spirituale. È dunque un concetto e un principio yogico fondamentale, che presuppone anche disciplina, senza la quale non è possibile raggiungere la meta auspicata.
La Sādhana secondo il maestro B. K. S. Iyengar
Il maestro B. K. S. Iyengar ha più volte sottolineato la differenza tra il semplice concetto di pratica e la Sādhana. Quest’ultima, come lui stesso affermò, “non è la semplice ripetizione meccanica della pratica yogica”, piuttosto, “l’obiettivo della Sādhana nello yoga è la saggezza”. Il maestro Iyengar ci porta dunque a capire come la Sādhana conduca verso la realizzazione, l’emancipazione e la purezza. È un concetto che abbraccia la vita del praticante di yoga. Infatti, la Sādhana comprende:
- il giusto dovere
- le intenzioni e i mezzi corretti
- le giuste inclinazioni
- per raggiungere infine la liberazione (moksa)
La Sādhana ci porta quindi a vivere un vero e proprio “viaggio” verso la perfetta conoscenza e, dunque, verso la liberazione da tutte le imperfezioni.
Autodisciplina e costanza
Per raggiungere la conoscenza e la liberazione è necessario praticare con regolarità, sviluppando una propria autodisciplina per “addestrare” mente e corpo. In questo modo si fa affiorare il proprio potenziale al fine di raggiungere la realizzazione spirituale. Poiché la Sādhana va oltre la “semplice” pratica dello yoga, così anche l’autodisciplina, per chi segue un cammino yogico, va oltre l’asana. Per questo risultano estremamente attuali le antiche conoscenze racchiuse negli Yoga Sutra di Patanjali. Un testo che rappresenta un compendio filosofico adatto a ogni epoca, attraverso cui scoprire il proprio autentico Sé. Ciò è possibile seguendo l’ottuplice sentiero (per approfondire clicca qui).
La Sādhana dal mattino alla sera
La Sādhana è sempre soggettiva o comunque trae spunto dalle indicazioni del proprio maestro di yoga. qui di seguito tracciamo alcuni passi generali che vengono inclusi in una classica Sādhana.
- Al mattino, prima della colazione, si eseguono una serie di asana. Ogni postura è sempre accompagnata dalla consapevolezza rivolta al flusso dell’inspiro e dell’espiro.
- Durante la giornata si porta la propria attenzione al respiro, per almeno 2 o 3 volte tra loro distanziate.
- Alla sera, per almeno 15 minuti, ci si dedica alla meditazione.
La Sādhana quotidiana può essere arricchita con mudra, pranyama specifici, Kriya, condivisioni con altri praticanti yoga.