di Silvia C. Turrin
A livello etimologico olosomatica è una parola che si divide in “Olos”, che in greco significa “Tutto”, e “Soma”, che vuol dire “Corpo”. Nella visione olosomatica ogni individuo è visto come un essere integrale, quindi fisico, emozionale, mentale, spirituale. La olosomatica è stata sviluppata da Susanna Garavaglia per celebrare quella multidimensionalità che non può omettere la nostra parte spirituale, parte integrante di questo nostro “Olos”, che ciascuno di noi è. Come lei stessa afferma: «La olosomatica offre un aiuto per districarci attraverso la foresta di simboli, che ci vengono incontro in questo momento di trasformazione individuale e planetaria e che spesso si presentano sottoforma di squilibri sui vari piani della nostra multidimensionalità». La olosomatica si può quindi definire come una tecnica utile per affrontare con consapevolezza il processo di trasformazione attivo in ognuno di noi.
Siamo esseri multidimensionali
I piani fisico, energetico, emotivo, mentale e spirituale si trovano generalmente in uno stato di armonia e sono tra loro in comunicazione. Nel corso della nostra vita questa armonia può rompersi, spezzarsi: è così che nascono i nostri disturbi. I disagi si formano prima a livello psichico, poi passano nell’eterico e infine nel corpo. Quindi possiamo dire che lo squilibrio sorge solo in seguito a livello fisico. Questa interconnessione nasce perché ogni nostro veicolo rappresenta un campo d’energia e questi sono in costante comunicazione tra loro. Come ci ha spiegato Susanna Garavaglia: «La malattia arriva quando il Sé non ha più altri sistemi per mandarci i suoi messaggi che, partiti dal Corpo Spirituale, si propagano, a cascata, attraverso quello mentale e quello emozionale, fino a raggiungere il corpo fisico, più denso, materico, che non può mentire e far finta di niente. Se noi vivessimo, dal momento della nascita, o del concepimento fino al tempo presente, senza traumi ma scorrendo fluidamente nella nostra esistenza, saremmo sani. Questo però difficilmente avviene, non sempre la vita ci trasporta come un fiume che, dolcemente, sta cercando di tornare al mare; molto spesso rimaniamo incagliati tra ostacoli che trattengono qua e là delle parti di noi. Un trauma, ad esempio, blocca in una precisa nicchia spazio temporale una parte della nostra energia che si congela in un organo o in una funzione, impedendone il corretto funzionamento. Allora noi non procediamo interi nel corso della nostra esistenza, ma abbandoniamo lungo il cammino frammenti della nostra coscienza». La olosomatica ci aiuta a risanare il nostro disagio, ricomponendo il nostro puzzle; possiamo riappropriandoci della nostra interezza, senza bisogno di ritornare al passato ma ricordandoci che noi siamo qui, in questo spazio e in questo tempo, totalmente interi. In questo modo, vivendo il presente, non siamo più succubi di un evento che appartiene al passato.
Affrontare crisi e disagi
Stiamo vivendo in un’epoca dove si sente parlare spesso di crisi e svariate persone affermano di non saper cosa fare. La crisi è certamente vista da una prospettiva negativa. Eppure, la si può guardare da un’altra angolazione. Infatti, il termine crisi ci porta a un senso di divisione, di mancanza di unità. Un periodo di crisi si manifesta per esempio quando si percepisce una separazione tra quello che si sa e quello che si crede di sapere. Come sottolinea Susanna Garavaglia è proprio in questi momenti che i disturbi o disagi ci dicono: “Datti una svegliata! Renditi conto che stai vagando nella tua vita, che sei dentro a una personalità che non rispecchia quali sono i tuoi talenti e che non rispecchia il dono che tu sei pronta/pronto a portare in questa vita”. Quando viviamo una separazione con il nostro vero Sé, allora siamo colpiti da varie problematiche, tra cui la malattia. Secondo la olosomatica la malattia arriva quando stiamo vagando, quando non ricordiamo più qual è il nostro progetto di vita. «Il messaggio che il nostro Sé ci manda attraverso la malattia è l’indicazione precisa di quel pezzo di strada che siamo in grado di affrontare in questo momento della nostra vita, per ritornare interi e ricominciare a vivere nel qui ed ora. Ed è solo grazie alla capacità di vivere nel presente con tutte le nostre dimensioni, il corpo fisico, quello emozionale, quello mentale e quello spirituale, che riusciamo a ricordarci chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando» precisa Susanna Garavaglia.
Partire dal presente per evolverci
Si può dire che la olosomatica si occupa del futuro. La psicosomatica va a rintracciare la causa del sintomo nel passato. Per la olosomatica non è necessario trovare la causa, ciò che è importante è spostarsi dal presente al futuro. «Una volta individuato il motivo di un disturbo – precisa Susanna Garavaglia – la olosomatica va oltre, cercando di scoprire quale passo ulteriore possiamo compiere. Attraverso la olosomatica noi capiamo perché il nostro corpo usa il linguaggio di quel particolare disagio per mandare il suo messaggio. È importante ascoltare quel messaggio. Ogni patologia è collegata a un lavoro con il simbolo del disagio ed è altresì collegata all’archetipo o agli archetipi che si sono attivati in una certa fase esistenziale».
L’articolo completo è pubblicato sul numero 74 di Vivere lo Yoga