Chi pratica yoga è consapevole della forza vibratoria dei Chakra, centri di energia che formano il cosiddetto corpo sottile. Tutte le filosofie orientali sottolineano come l’essere umano non sia solo costituito da un corpo fisico, ma anche da un corpo energetico. La parola Chakra in sanscrito significa “ruota” o anche “disco”, significati che sottolineano come questi centri si muovano, proprio perché in essi vi è energia. È l’energia vitale, che può essere più o meno intensa e vibrante a seconda dello stato psicofisico e sottile dell’individuo. Nella tradizione dello yoga si individuano sette Chakra principali, ciascuno situato in uno specifico punto lungo la colonna vertebrale.

A livello sottile la colonna vertebrale costituisce il canale centrale chiamato Sushumna. I sette Chakra principali sono, dal basso verso l’alto, Muladhara, Svadhisthana, Manipura, Anahata, Vishuddha, Ajna e Sahasrara Chakra. Anahata è il Chakra del cuore. Esso è legato all’Elemento Aria e viene associato al colore verde. Anahata è il Chakra che rappresenta meglio l’amore. È il quarto Chakra, una sorta di ponte tra i Chakra più legati alla terra e al corpo e quelli più spirituali. Come tutti i Chakra, l’Anahata può essere in equilibrio, oppure bloccato o sovraccaricato. Un suo disequilibrio si manifesta con l’incapacità di amare, con la chiusura verso gli altri, con la freddezza, con la mancanza di empatia, con il narcisismo, con l’intolleranza.

Se è sovraccaricato la persona tende alla gelosia, all’attaccamento, alla dipendenza verso l’altra persona e a un eccessivo spirito di abnegazione. Disturbi all’Anahata possono causare problemi cardiaci, respiratori, asma. Per armonizzare questo Chakra si può meditare sul colore verde e indossarlo tramite gli abiti. Oppure, si può cantare il Bija mantra ad esso associato, che è Yam. Vi sono poi specifiche posture yoga che hanno la capacità di riequilibrarlo, come Bujangasana, Garudasana e Dhanurasana. Consigliata è anche la meditazione sulla gentilezza amorevole, capace di scioglierne i blocchi.