Kurmasana, per favorire la flessibilità fisica e la calma mentale

Kurmasana è la “posizione della tartaruga”. Il suo nome deriva da Kurma che in sanscrito significa “tartaruga”. Questa forma, secondo la mitologia induista, è stata assunta dal dio Vishnu per sorreggere la montagna più alta dell’Universo nel corso della cosiddetta zangolatura dell’oceano primordiale. Questo mito è collegato alla lotta degli dèi e degli antidèi per impossessarsi dell’Amrita, il nettare dell’immortalità.

Il simbolismo della tartaruga, Kurma

La tartaruga esprime vari simbolismi. Il fatto che il mito induista la colleghi all’Amrita testimonia il legame che questo animale ha con la vita eterna. Inoltre, poiché Vishnu si trasforma in Kurma per sostenere la montagna sacra, la tartaruga assume anche il simbolo di stabilità e di forza. È un essere particolare, che collega il cielo e la terra, l’aria e l’acqua. Rappresenta anche un potente simbolo spirituale, che esprime calma e concentrazione. In effetti, l’asana ad essa associata rivela queste qualità.

Come si esegue Kurmasana

Si inizia adottando la “posizione del bastone”, Dandasana. Si divaricano le gambe, flettendole leggermente. Espirando, si piega il busto in avanti e lo si allunga verso i piedi. Si allungano anche le braccia e si abbassa il capo. Si flettono i gomiti e si portano una alla volta le braccia di lato, sotto le gambe che ancora sono piegate. I palmi delle mani toccano il suolo. Si appoggiano i popliti sulle spalle e si scivola a terra, anche con le gambe e le braccia che sono in posizione laterale. Il mento è appoggiato a terra e lo sguardo è rivolto in avanti. In pratica, le braccia sono allungate di lato, e le gambe lo sono in avanti.

I Benefici

  • Tonifica la muscolatura della schiena.
  • Favorisce un allungamento e una migliore flessibilità della colonna vertebrale.
  • Sviluppa un’apertura delle anche
  • Calma il sistema nervoso
  • Permette un ritiro dei sensi
  • Rilassa la mente
  • Sviluppa un processo introspettivo.

Controindicazioni

È un’asana non adatta ai neofiti. È da evitare nel caso di disturbi articolari e di problemi alle anche, alla schiena e alle ginocchia.

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