Kumbha-melā, tra devozione e leggende

In India, si sono aperte ufficialmente
le celebrazioni del Maha Kumbha-melā,
il più grande raduno mistico al mondo,
cui partecipano milioni di fedeli induisti.

È in questa eccezionale occasione che si possono vedere insieme riuniti asceti, sadhu, yogi e altre figure mistiche e in genere solitarie. Questo suggestivo e trascinante evento si svolge secondo un calendario specifico, le cui date sono scelte in base a precisi calcoli astrologici, stabiliti considerando sia la posizione del Sole, sia quella del pianeta Giove, che caricano l’acqua del Gange di energie positive.

È infatti questo fiume – sacro ai devoti – al centro dei vari rituali, perché è nella sua corrente che i fedeli si immergono per purificarsi, con la speranza di rompere le catene del Saṃsāra e liberarsi dal ciclo infinito della reincarnazione.

Il Maha Kumbha-melā talmente importante che nel 2017 l’Unesco lo ha inserito nella Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Il festival si tiene ogni quattro anni, alternandosi tra Prayagraj (un tempo nota col nome di Allahabad), Haridwar, Ujjain e Nashik. Sono considerate città sacre.

E in questo 2025, il Maha Kumbha-melā si celebra proprio nel luogo in cui vi è la “confluenza dei fiumi”, Gange e Yamuna, oltre che, narra la leggenda, del Saraswati, improvvisamente scomparso, ma che tuttavia scorrerebbe invisibile ancora sotto il suolo e si unirebbe nelle altre due correnti sacre.

La confluenza si situa proprio a Prayagraj. Fu qui che il 12 febbraio 1948 vennero versate parte delle ceneri del Mahatma Gandhi.

Kumbha-melā, intriso dell’antica mitologia induista

Il mito narra che Viṣṇu riuscì a riconciliare dèi (Deva) e anti-dèi (Asura), dopo un’aspra lotta, in cambio della loro partecipazione alla creazione del mondo. Deva e Asura si unirono, e servendosi del mitico monte Mandara appoggiato sul dorso della tartaruga Akūpara, presero il serpente Vāsuki come corda e iniziarono ad agitare l’oceano cosmico. Ne ricavarono l’ámṛta, il nettare dell’immortalità, racchiuso all’interno di una brocca (kumbh).

Al momento della creazione dell’universo nacquero creature, esseri celesti, la luna e altro ancora. Ma il patto iniziale fra Deva e Asura si spezzò innescando un altro scontro per il possesso del nettare di lunga vita.

Durante questa lotta, che durò per 12 giorni e 12 notti, alcune gocce di ámṛta caddero sulla Terra, in corrispondenza di alcuni fiumi e città. Secondo il mito l’ámṛta toccò le città, divenute sacre, di Nashik, Ujjain Haridwar e Allahabad, oggi Prayagraj. Questi sono i quattro siti dove ogni 12 anni, a rotazione, ha luogo il grandioso raduno del Maha Kumbha-melā.

Silvia C. Turrin

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.