Chi segue un cammino yogico, anche come studente e praticante, sa come varie asana siano associate a un mito. I nomi di svariate posture yoga si rifanno a una divinità appartenente al pantheon induista. Analizzando proprio il significato dell’asana, la sua radice etimologica, la posizione stessa possiamo addentrarci ancor di più nella tradizione yogica, comprenderla e quindi viverla in modo più pieno, con consapevolezza.
Il simbolismo delle posture yoga
La correlazione tra asana e i loro specifici nomi, nonché il rapporto fra pratica e mitologia sono temi che Max Gandossi e Silvia Romani hanno voluto approfondire. Insegnanti e praticanti di yoga da anni, Max e Silvia hanno sintetizzato le loro conoscenze nel volume I Significati Mitologici delle Posizioni Yoga (Red Edizioni, 2019). Grazie alle loro spiegazioni si comprende come lo yoga vada oltre le asana, i pranayama e la meditazione. Lo yoga è anche un insieme di concetti filosofici, di simbolismi iconografici e di riferimenti ad antichi miti. Tramite il riferimento a un certo personaggio/divinità della mitologia induista si può “entrare” con più facilità nella posizione yoga. Si può capirne il significato profondo e quindi eseguirla sentendo-percependo le qualità risvegliate dall’asana stessa. Tra leggende, miti e storie antiche, la pratica yoga assume una valenza completa. L’asana va oltre la pura forma fisica, per abbracciare una dimensione mitica, ma anche spirituale, energetica, simbolica.
Matsyendranath, all’origine dello yoga
Tra i tanti miti ripresi e spiegati da Max Gandossi e Silvia Romani vi è quello collegato a Matsyendranath. È un mito molto importante, amato dai praticanti, poiché spiega la nascita dello yoga. La storia narra di Shiva, il creatore e distruttore, che riuscì a scoprire la strada per la “Liberazione” e il risveglio dopo aver meditato per “diecimila anni” sul monte Kailash. Ritornando dalla consorte Parvati, decise di condividere con lei ciò che egli aveva appreso, ovvero: tramite la costante pratica dello yoga mente e corpo trovano equilibrio, armonia, unità. Shiva stava raccontando ciò all’amata Parvati nei pressi di un fiume.
Nell’acqua c’era un pesce in grado di ascoltare e capire tutto il discorso. Quando Shiva terminò le spiegazioni, il pesciolino, ascoltando con attenzione e con grande ispirazione raggiunse l’Illuminazione. È un mito che sottolinea non solo l’importanza dell’ascolto, ma anche la centralità del rapporto tra maestro e allievo, fondato sulla fiducia. Si può apprendere solo ascoltando con attenzione e si può diventare maestri solo seguendo un lignaggio, da guru a discepolo. Il pesce si reincarnò in Matsyendranath, creatura mitologica mezzo uomo e mezzo pesce, ritenuto il personaggio che diffuse nel mondo lo Hatha yoga. A Matsyendranath si ispira l’asana che porta il suo nome e anche Matsyasana.
Per approfondire si consiglia la lettura del libro di Max Gandossi e Silvia Romani I Significati Mitologici delle Posizioni Yoga (Red Edizioni, 2019).