Holi, la festa indiana dei colori

Holi è una delle feste più coinvolgenti celebrate in India. Nel 2020 si svolgerà tra il 9 e il 10 marzo, sebbene il Premier Modi abbia dichiarato di non parteciparvi a causa della diffusione del virus COVID-19. E questa dichiarazione potrebbe ridimensionare notevolmente i festeggiamenti.

Celebrare la primavera

Holi è il festival dei colori. Un evento in cui ci si immerge in un variopinto mondo cromatico, col quale viene festeggiato l’arrivo della primavera. È una festa strettamente legata alle fasi lunari e per questo cade ogni anno a una data diversa, tra febbraio e marzo: mesi che nel calendario induista vengono chiamati Phalgun. Quindi la tradizione vuole che Holi venga celebrato con l’arrivo della Luna piena del mese lunare di Phalgun. Durante la vigilia viene organizzato un grande falò, detto Holika, con cui vengono bruciati ramoscelli secchi. Attraverso il fuoco viene simbolicamente posto fine all’inverno per aprire la nuova fase della primavera.

Il simbolismo del festival

Il termine Holi deriverebbe proprio da Holika, che rappresenta il nome della sorella del re-demone Hiranyakshyap. Quest’ultimo, secondo la leggenda, aveva ottenuto un tale potere da diventare indistruttibile e ciò accrebbe in lui una tale arroganza da esigere la venerazione di tutti. Suo figlio, Prahlada, essendo devoto al dio Vishnu, non volle adorare il padre, il quale, divenuto folle di rabbia, cercò di ucciderlo, ma nessun tentativo riuscì. Hiranyakshyap chiese allora aiuto alla sorella Holika, la quale aveva il potere di essere insensibile al fuoco.

Holika prese quindi Prahalad, e insieme al nipote si sedette sopra a una pira. Ma gli dèi non tollerarono che Holika utilizzasse il suo potere per far del male, così glielo annullarono. Holika morì sul falò, mentre Prahalad, grazie alla sua devozione al dio Vishnu, venne salvato. Proprio per questa sua fedeltà Vishnu uccise Hiranyakshyap. Così Prahalad prese il posto del padre, e divenne re. Holi simboleggia quindi la grande forza del bene sul male e rivela quanto sia importante utilizzare le proprie doti non per nuocere, bensì per fare appunto del bene.

Sublimare l’amore divino

In varie zone dell’India, Holi vuole celebrare anche l’amore del dio Krishna per Radha. Secondo la leggenda, Krishna si vergognava del colore della sua pelle, che era diventata blu dopo aver succhiato il latte dal seno di una donna-demonessa che voleva avvelenarlo. Il giovane Krishna si lamentava per il colore blu della sua pelle, perché temeva di perdere l’amore di Radha e delle Gopi, così sua madre gli suggerì di avvicinarsi a Radha e di colorarle il viso. Questo atto viene celebrato con Holi, festa che ricorda anche le danze e i giochi di Krishna con la sua amata Radha e con le Gopi. In suo onore, migliaia di indiani cantano, ballano, suonano e si lanciano a vicenda polveri colorate, trasformando Holi in una festa policromatica e piena di gioia.

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