Gasshō, il mudra della non-dualità

Gasshō è una parola giapponese che vuol dire “mani giunte”. Si tratta di un mudra, utilizzato nel Buddhismo Zen, intriso di vari significati. Scopriamoli insieme.

I simbolismi del mudra Gasshō

Questo mudra si esegue semplicemente congiungendo le mani. Come sottolinea Selene Calloni Williams, “Esso simboleggia la riunificazione degli opposti e il raggiungimento dello stato di non dualità. È inoltre un segno di pace. Infatti, con le mani giunte non si combatte. È poi un segno di rispetto per ciò che abbiamo davanti ed è altresì un gesto di umiltà”.

Unire gli opposti

Gasshō è un mudra che porta a unificare e ad armonizzare la mente e il corpo. Crea anche una connessione tra sé e il mondo esterno e gli altri. Nel Buddhismo Zen, ma anche in altre discipline orientali, congiungere la mani mentre si saluta significa riconoscere la natura sacra della persona che ci sta di fronte. Basti pensare all’ AnjaliMudra, eseguito all’inizio e alla fine di una sessione di yoga o di meditazione.

Questo mudra attiva una serie di benefici:

  • migliora i livelli di concentrazione;
  • favorisce una profonda centratura, equilibrando le energie;
  • riporta la mente al qui e ora;
  • placa il flusso dei pensieri;
  • stabilizza le emozioni.

L’importanza dei movimenti delle mani

Anche nella tradizione buddhista giapponese i movimenti delle mani non sono casuali. Essi indicano una particolare predisposizione alla pratica meditativa e a una fase di profonda concentrazione. La posizione, i gesti e la cura stessa delle mani esprimono molti elementi della persona: guardando le mani e toccandole si comprende se il soggetto prova ansia o è tranquillo, o è agitato. Eseguire Gasshō vuol dire stimolare determinate aree delle mani le quali, tramite il sistema nervoso ed energetico, “comunicano” armonia al resto del corpo. Il mudra Gasshō rivela come ogni individuo non sia solo materia, ma anche energia. Congiungendo le mani in maniera consapevole, attenta e sincera, si riequilibrano le energie Yin e Yang, e ciò permette di superare le dualità, gli opposti, per unirsi al Tutto.

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