Focalizzarsi sul respiro per placare stati ansiosi

Le discipline orientali, come lo yoga e la meditazione, ci insegnano quanto sia importante e benefico portare l’attenzione al respiro. Respirare in modo consapevole produce effetti positivi sul piano sia fisico, sia mentale. Quando ci focalizziamo sul flusso dell’inspiro e dell’espiro pacifichiamo la mente e contribuiamo a ossigenare in profondità il nostro organismo. Intensifichiamo anche i nostri livelli di energia. Nel momento in cui ci colleghiamo al nostro respiro i livelli di ansia iniziano a diminuire.

L’ansia – insieme allo stress – è uno dei fattori che ha un impatto negativo sulla salute fisica. In molti casi, ansia e stress sono associati, vanno di pari passo, e possono causare gravi patologie, anche a livello cardiovascolare. Dedicarsi regolarmente allo yoga e alla meditazione permette di prevenire stati ansiosi.

Nello yoga vi sono diverse tecniche di pranayama (controllo del respiro) che aiutano a gestire l’ansia.

La pratica comprende in genere tre tecniche:

  • l’inspirazione, chiamata puraka;
  • l’espirazione, chiamata recaka;
  • l’apnea, chiamata kumbhaka.

Tra i pranayama utili per placare gli stati ansiosi vi sono la respirazione detta del “calabrone”, chiamata Pranayama Bhramari e la respirazione a narici alternate, ovvero Nadi Shodana. Per approfondirle clicca qui.

Indicata è anche la respirazione yogica completa, in quanto pacifica la mente e attiva una maggiore ossigenazione delle cellule. Per approfondirla clicca qui.

La pratica del respiro consapevole è fondamentale per stare bene. Uno degli aspetti interessanti è che si può adattare a varie circostanze. Può essere svolta come una pratica formale, ma anche come pratica informale.

La respirazione addominale

Una pratica formale efficace per prevenire e mitigare stati ansiosi è la respirazione addominale.

Si può eseguire adottando una posizione meditativa (a gambe incrociate o nella posizione del loto o del semi-loto) oppure rimanendo sdraiati in Savasana. Si chiudono gli occhi e si porta l’attenzione al respiro naturale e spontaneo.

Dopo alcuni respiri si posano le mani sull’addome, percependo i suoi movimenti:

  • mentre si inspira, si espande;
  • mentre si espira, si contrae.

Si prosegue in questo modo per una serie di respirazioni. Se può essere utile si possono contare i cicli respiratori, da uno a tre, oppure da uno a dieci, e stabilire quanti cicli si vogliono eseguire. Più ci si familiarizza con la tecnica più si possono aumentare i cicli.

Portando l’attenzione al respiro e ai movimenti dell’addome modifichiamo quell’irregolarità dell’inspiro e dell’espiro che è tipica di quegli stati ansiosi e stressanti.

Nella pratica informale il respiro consapevole e la respirazione addominale possono essere eseguiti ogni volta che affiora ansia, a prescindere dalla postura. Anche ad occhi aperti possiamo collegarci in modo consapevole al respiro. Ciò aiuta ad ancorarsi al momento presente, rimanendo semplicemente consapevoli dell’inspiro e dell’espiro.

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.