Negli ultimi anni, si è diffuso il concetto di “decluttering”, un nuovo stile di vita attraverso il quale si fa pulizia e ordine in casa e allo stesso tempo si fa ordine nella propria vita. È uno stile che è opposto al disordine, alla confusione e all’accumulo di oggetti. Fare decluttering significa eliminare il superfluo, regalandolo, vendendolo,o scambiandolo. In questo modo, tanti orpelli e oggetti accumulati e inutilizzati lasciano il posto alla possibilità di avere maggiore spazio. Uno spazio in cui l’energia può circolare più liberamente.

Minimalismo benefico

Come spiega Marie Kondo nel libro “Il magico potere del riordino” (Vallardi editore): «Quando una persona sperimenta almeno una volta l’ordine perfetto, prova la sensazione che la propria esistenza abbia subìto una metamorfosi. In tal modo, non tornerà mai più alla situazione iniziale di disordine […] Affrontare le proprie cose e selezionarle può essere doloroso, vi costringe a confrontarvi con le vostre imperfezioni e con le vostre inadeguatezze e le scelte discutibili che avete fatto nel passato». Eliminare il superfluo ha effetti non solo sul piano pratico, ma anche a livello psicologico. Infatti, permette di fare ordine nella propria vita. La giapponese Marie Kondo esperta in decluttering sostiene come uno degli effetti positivi del riordino sia l’aumento della fiducia nelle proprie capacità di scegliere.

Talvolta siamo condizionati dalle mode, da quello che dicono gli altri, da un senso del dovere familiare, ecc. e la nostra capacità di scegliere ne viene minata. Se in modo autonomo si decide quali oggetti o mobili ci fanno stare bene e quali no, accresciamo la fiducia in noi stessi. Questa operazione di scelta ci mostra anche i nostri attaccamenti (al passato) e le nostre paure (verso il futuro): attaccamenti verso oggetti che ci hanno fatto sentire bene, ma che adesso non collimano più con la nostra attuale vita; paure verso una possibile “penuria” e carenza nel futuro che ci spinge ad avere tanti oggetti, talvolta identici. Fare ordine significa fermarsi e capire dove siamo arrivati nel cammino esistenziale e dove vogliamo andare, eliminando proprio tutto ciò che ostacola la nostra evoluzione.

Silvia C. Turrin