Drishti, l’importanza della focalizzazione dello sguardo

Chi pratica yoga conosce già il concetto di Drishti, una parola che in sanscrito indica la focalizzazione dello sguardo verso un determinato punto o una certa direzione. Drishti corrisponde a un insieme di pratiche volte a sviluppare una profonda e ferma visione. Nello yoga la concentrazione è fondamentale ed è simultaneamente un requisito e un ottenimento della pratica. È un requisito, poiché l’esecuzione delle asana richiede un buon livello di attenzione. Più si pratica yoga, più la capacità di attenzione viene affinata.

Superare le distrazioni

Quando si pratica yoga, specialmente agli inizi, si rischia di essere distratti da vari elementi: dai suoni provenienti dall’esterno, o dal modo in cui la persona accanto al nostro tappetino esegue la stessa asana durante un Corso. Quando la mente e lo sguardo sono distratti, la corretta esecuzione della postura viene compromessa. Senza concentrazione non si riesce ad ascoltare in profondità il proprio corpo, è difficile percepire e capire le sensazioni fisiche e qual è il proprio limite. Ecco che risulta fondamentale concentrare lo sguardo su un punto preciso, come il naso, l’ombelico, il terzo occhio, o il cielo o la terra, ecc.

Facilitare il ritiro dei sensi

Sviluppare Drishti significa facilitare il ritiro dei sensi (Pratyahara) una condizione altresì importante nella pratica meditativa. Alcune tecniche meditative – come Trataka o la meditazione camminata – richiedono di focalizzare lo sguardo verso un punto preciso. In Trataka lo sguardo è rivolto verso la fiamma di una candela accesa; nella meditazione camminata lo sguardo è rivolto in avanti. Attraverso Drishti si riesce a “isolarsi” e si può condurre la visione più facilmente verso il proprio mondo interiore. In questo modo è più semplice ascoltare i segnali del corpo, i pensieri, le emozioni.

Assorbire le qualità del punto osservato

Praticare Drishti permette inoltre di assorbire le qualità dell’oggetto, o del punto osservato. Se si osserva la fiamma di una candela, si percepiranno il suo calore, la sua energia, la sua luce. Se si osserva un albero, si percepiranno la sua stabilità, il suo equilibrio. Se si osserva il fluire dell’acqua di un fiume si percepiranno calma e tranquillità. Lo sguardo si rivela quindi un “medium” che non solo aiuta a sviluppare concentrazione, ma permette anche di trasformare stati d’animo, riportando corpo e mente in una condizione distensiva e di armonia.

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