Si parla tanto di detox dell’organismo attraverso il digiuno, ma ancora poco di detox digitale. Eppure, a detta di numerosi psicoterapeuti e psichiatri in quest’epoca alcuni periodi di detox digitale sarebbero davvero necessari. Il detox digitale consiste nel rimanere per un giorno o per più giorni senza computer, smarthphone, social, internet. Per molte persone ciò risulta estremamente difficile, se non impossibile. Si parla infatti di “cyberdipendenza”, neologismo definito dal dizionario Treccani come “bisogno compulsivo di collegarsi alla rete telematica e di utilizzarne i servizi”.
Detox digitale, come capire se ne abbiamo bisogno
Appena svegli, prima di lavarsi e di fare colazione si accende lo smarthphone o si accede ai social e a internet con altri strumenti tecnologici. Controllare lo smarthphone, la propria pagina social o le mail ogni dieci minuti. Mostrare difficoltà a concentrarsi in un compito, perché la mente corre a un messaggio letto sui social. Durante il pranzo e la cena non si può fare a meno del proprio smarthphone. Prima di spegnere la luce si controllano per un’ultima volta i messaggi e le mail. A fine giornata i nostri occhi sono stanchi, sentiamo la testa pesante, la nostra mente sembra essere da un’altra parte. Questi sono solo alcuni dei sintomi che denotano una forma più o meno seria di cyberdipendenza. La cyberdipendenza è una forma morbosa di attaccamento a un oggetto e al web che, a medio-lungo termine, può provocare disturbi psicofisici . Per prevenirli è fondamentale un detox digitale.
Detox digitale, un rimedio contro la solitudine
Manfred Spitzer, medico psichiatra di fama mondiale, è Autore di numerosi saggi, tra cui Demenza digitale, Solitudine digitale e Connessi e isolati, tutti editi in Italia da Corbaccio. In questi libri Spitzer ci mette in guardia proprio dall’abuso delle nuove tecnologie e dalla dipendenza da internet. Secondo lo psichiatra tedesco, la dipendenza ai media digitali rischia di provocare danni alla mente, che si manifestano con difficoltà a riflettere in modo libero e a concentrarsi. Spitzer sottolinea poi come le “amicizie” sui social siano in molti casi dei surrogati, che allontanano le persone dalla realtà e dai rapporti veri. In pratica, il web e le nuove tecnologie alimentano la solitudine e l’alienazione. Manfred Spitzer parla di “isolamento del terzo millennio”. Può sembrare un paradosso, ma l’abbondanza di relazioni virtuali maschera di fatto la mancanza di relazioni sociali autentiche.
Detox digitale, come attuarlo in concreto
Se l’eccesso di tecnologia provoca seri disturbi psichici, sociali e fisici, allora occorre prevenirli effettuando regolarmente periodi di detox digitale. Per far ciò occorre gestire meglio il proprio tempo, evitando di controllare spesso messaggi e mail al di fuori degli orari di lavoro. Infatti, il detox digitale si rivela necessario durante i giorni festivi, alla sera, durante i pasti. È nel tempo “libero” che la cyberdipendenza si manifesta chiaramente. Per mettere in pratica il detox digitale si possono attuare alcune strategie: decidere di spegnere il computer e/o lo smartphone alle 20.00; trascorrere la domenica controllando mail e messaggi una volta al mattino e un’altra volta nel tardo pomeriggio; scegliere uno o più giorni alla settimana in cui si evita di accedere ai social; accendere lo smarthphone solo dopo la colazione e spegnerlo alle 22.00. Per attenuare la cyberdipendenza è d’aiuto seguire percorsi di yoga e di meditazione, discipline che migliorano l’auto-consapevolezza e che aiutano a capire quando è ora di spegnere computer e smarthphone per guardare la realtà senza filtri.