Vivere serenamente, coltivare piaceri semplici, trovare la felicità anche nel lavoro. Tutto ciò è possibile secondo la tendenza scandinava chiamata Lagom. Questa filosofia è nata precisamente in Svezia, paese in cui tale approccio viene applicato in modo del tutto naturale in ogni aspetto della vita quotidiana. Si può mangiare “lagom”, vestirsi “lagom”, comprare o persino lavorare “lagom”. L’espressione che più si avvicina per spiegare questo termine svedese potrebbe essere: “né troppo, né troppo poco”, o “giusto ciò che serve”.
«Non la via di mezzo, la mediocrità o l’eccessivo compiacimento. Il giusto. Tale distinzione è la forza fondamentale del lagom, inteso come punto di partenza per uno stile di vita ottimale in cui si dà e si riceve nella stessa misura senza incrinare l’equilibrio tra individualità e dinamiche di gruppo». Così spiega questo approccio esistenziale Lola A. Åkerström nel suo libro “Lagom. La ricetta svedese per vivere con meno ed essere felici” (BUR, 2017).
Trovare la felicità in ciò che si fa
“Un affare è buono se entrambe le parti hanno raggiunto un buon accordo” recita un proverbio svedese. Il mondo del lavoro può essere una giungla. In alcuni settori fanno carriera gli arrivisti e i furbi, in altri contesti vengono valorizzati i più preparati e capaci. Di fatto, una realtà lavorativa cresce quando vengono applicati alcuni semplici, ma importantissimi principi, come il rispetto, la fiducia e la collaborazione/interrelazione tra colleghi. Numerose ricerche nel campo della psicologia del lavoro condotte all’interno di autorevoli Università (Harvard e l’Istituto di tecnologia del Massachusetts, il noto MIT) hanno messo in evidenza la correlazione tra felicità dei lavoratori, ambiente di lavoro e livelli di produzione. In pratica, le persone sono maggiormente attive quando lavorano in una realtà privata o pubblica in cui si sentono felici e a proprio agio. Un lavoratore felice si ammala di meno, è meno assenteista ed è leale nei confronti dell’azienda!
Ciò lo hanno ben compreso numerose corporation di successo, tanto che importanti multinazionali hanno introdotto nel proprio organico un manager del controllo felicità, la cui mission è quella di “prendersi cura” del benessere dei lavoratori. In questo caso, l’azienda ci guadagna perché i lavoratori felici aumentano la produttività del 12% (come ha messo in evidenza una ricerca della Warwick University), e a loro volta i lavoratori ci guadagnano perché si sentono gratificati nella giusta misura dai loro superiori e dall’azienda. Si crea uno scambio reciproco che fa felici entrambe le parti.
Il lagom applicato al lavoro punta a:
- una struttura aziendale orizzontale, non gerarchica e piramidale;
- uno scambio di idee tra vertici aziendali, manager e lavoratori;
- incentivare forme di brain storming anche in contesti informali, per esempio, durante la pausa;
- incoraggiare la parità di genere ad ogni livello e ambito lavorativo (basti dire che nel 2016 la Svezia si è posizionata al quarto posto nel Global Gender Gap Index del Forum economico mondiale);
- promuovere il lavoro di gruppo, escludendo qualsiasi atteggiamento di superiorità.
a cura di (Silvia C. Turrin)