In primavera può emergere più facilmente la sonnolenza. In vari momenti del giorno, a metà mattina e soprattutto nel pomeriggio, capita che si manifesti la tendenza ad assopirsi. Non si riesce a concentrarsi, si fa fatica a terminare un lavoro. Spesso, quando si avverte sonnolenza si cerca comunque di andare avanti con la propria attività, contrastando tenacemente la stanchezza. Talvolta la sonnolenza può essere causata dall’alimentazione, troppo ricca di calorie e di grassi. Per questo, proprio all’inizio della primavera è consigliato seguire una dieta leggera, evitando cibi fritti o cotti a lungo. Anche l’assunzione di pane può provocare sonnolenza. Se si pranza fuori casa, è meglio privilegiare insalate crude miste e verdure.
Olio e infuso di rosmarino per contrastare la sonnolenza
Il rosmarino è una di quelle piante comuni, ma spesso dimenticate. Eppure, è molto semplice da trovare, utilizzare e coltivare. Come pianta non richiede particolari cure: è sufficiente annaffiarlo due volte alla settimana durante i mesi estivi e potarlo prima del periodo della fioritura. Del rosmarino si utilizzano le foglie, preferibilmente fresche, ricche di oli essenziali che svolgono una funzione tonica e stimolante per la mente. L’infuso di rosmarino, preparato impiegando circa 10 grammi di foglie in 25 cl d’acqua, da assumere dopo il pranzo, è indicato per risvegliare la mente e per evitare la sonnolenza pomeridiana. In alternativa, la stessa funzione stimolante la svolge l’olio essenziale di rosmarino. Il suo profumo balsamico riattiva i sensi e la psiche.
Risvegliare l’energia con la respirazione consapevole
La sonnolenza può dipendere anche dai livelli di ossigenazione dell’organismo. Quando la respirazione non è libera e aperta l’ossigeno non riesce a circolare in maniera diffusa nelle cellule. Portando l’attenzione alla respirazione e controllarla in modo consapevole aiuta a risvegliare l’energia psicofisica. Un metodo molto semplice che si può adottare ovunque, in varie situazioni, consiste nell’effettuare la respirazione addominale. Il respiro deve essere lungo e profondo, ma eseguito senza sforzare il flusso. Se è possibile si chiudono gli occhi; in caso contrario lo sguardo può essere rivolto all’orizzonte, oppure verso qualcosa che possa infondere serenità. Si sente l’addome alzarsi mentre si inspira e abbassarsi mentre si espira. Questo semplice esercizio, se praticato per almeno cinque minuti, può sbloccare le energie. L’aumento dell’ossigenazione e il lavoro di presenza mentale orientato verso il respiro e i movimenti dell’addome aiutano ad allontanare la sonnolenza, riportando la mente al qui e ora.