Bioritmi, regolarizzarli dopo il cambio dell’ora

Alla fine di marzo, nella notte tra sabato e domenica, è ritornata l’ora legale (estiva). Questo cambiamento provoca in molte persone un disordine, più o meno lieve, nei bioritmi. Gli effetti si possono manifestare non solo la mattina seguente al cambio dell’ora, ma anche nei giorni successivi, in quanto ne risente il ciclo sonno/veglia e, più in generale, il ritmo circadiano. Chi rimane sensibile ai cambiamenti che vanno dall’ora solare a quella legale e viceversa può seguire alcune indicazioni utili per permettere al corpo di adattarsi ai nuovi ritmi.

Gli effetti del cambio dell’ora sull’organismo

Sebbene gli effetti del cambio dell’ora siano soggettivi, in linea generale si possono verificare queste manifestazioni:

  • alterazioni dell’umore portando alcune persone a essere più irritabili o nervose;
  • difficoltà nel prendere sonno, poiché viene perturbato il ritmo circadiano;
  • diminuzione della concentrazione;
  • alterazioni legate all’appetito, che può diminuire o aumentare.

Adottare ritmi regolari

Per armonizzare l’orologio interiore occorre adottare la buona abitudine di coricarsi e di alzarsi a orari regolari. Questa “regola” è importante proprio perché il sonno influisce sul benessere psicofisico ed energetico globale. Secondo l’Ayurveda, l’orario migliore per coricarsi è tra le 22.00 e 22.30, mentre al mattino l’ideale sarebbe alzarsi sempre prima delle 8.00.

Se si hanno difficoltà ad addormentarsi è importante evitare di affaticare la mente alla sera con l’uso di smartphone, tablet, computer, ecc. Meglio ascoltare musica rilassante, leggere un buon libro in forma cartacea e preparare l’organismo al sonno tramite pratiche meditative (come la meditazione sul respiro) ed esercizi respiratori (indicata è per esempio la respirazione a narici alternate). Si può ricorrere anche allo Yoga Nidra, utilizzando una registrazione vocale guidata, che aiuti a rilassare corpo-mente.

Stop al cambio dell’ora solare/legale a partire dal 2021

Nel 2019 i deputati del Parlamento europeo hanno votato per abolire la consuetudine legata all’adozione dell’ora solare in autunno e legale in primavera. Questa soppressione non è stata ancora ufficializzata, ma se ciò avvenisse, ogni Paese potrà stabilire per quale ora optare definitivamente, se solare o legale. A ciò si aggiunge la richiesta di paesi come l’Italia che vorrebbero mantenere inalterata la situazione, continuando così ad adottare il cambio ora solare/legale. Queste differenziazioni di vedute hanno creato non poche polemiche, perché nell’Unione Europea, a partire dal 2021, si assisterebbe a una spaccatura, tra quelle nazioni che opteranno per l’ora estiva e le altre per quella invernale, a cui si aggiunge la scelta dell’Italia. Il dibattito rimane comunque ancora aperto, anche perché l’Unione Europea deve affrontare altre priorità.

 

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