Ci sono momenti o periodi nella vita in cui assaporare il momento presente sembra difficile. Quando si è molto impegnati, affaticati, ansiosi la mente guarda più al passato o al futuro. Si percepisce la nostalgia di un’epoca, o situazioni, eventi che non ci sono più e non possono più ritornare, almeno non nelle forme vissute prima. Di contro, si ha paura di ciò che può accadere nel medio-lungo termine. Sospesi dunque tra nostalgie e paure ci si lascia sfuggire il qui e ora. La pratica della meditazione aiuta a focalizzarsi sul momento presente.
Due forme meditative
Per assaporare il momento presente si può praticare una forma meditativa che porta la mente a focalizzarsi su un certo oggetto, o immagine, o mantra. Meditazioni di questo tipo sono, per esempio, Trataka, la meditazione sulla candela, o Japa Mala, la ripetizione di parole ritenute sacre. Queste forme meditative spingono la mente ad ancorarsi nel presente grazie a particolari strumenti, come la candela accesa, o il suono dei mantra. Man mano che aumenta il livello di concentrazione più aumenta il senso il benessere e di tranquillità. L’altra forma meditativa porta il praticante a essere semplicemente un osservatore di sé, delle emozioni, dei pensieri e delle sensazioni che prova. È un’osservazione senza giudizio.
Questa forma meditativa la si può praticare ovunque, persino mentre si lavora. È sufficiente portare la propria attenzione all’emozione che si prova e dare un nome a quella emozione: rabbia, gioia, noia, entusiasmo, ecc. così facendo si rimane focalizzati su ciò che si percepisce e si sperimenta. Lo stesso avviene nel caso delle sensazioni o dei pensieri che si presentano nel qui e ora. Si osservano, cercando però di capire se si prova attaccamento o avversione o amore. questo tipo di osservazione cosciente permette di comprendere meglio ciò che si vive, fornendo un maggior equilibrio e una maggiore consapevolezza del qui e ora.