Asana per favorire la digestione

Lo yoga produce numerosi benefici sul piano psicofisico, tra i quali figura un miglioramento della digestione. I movimenti di determinate asana comprimono e decomprimono l’addome, favorendo i processi digestivi. Ciò viene rafforzato grazie a una maggiore ossigenazione degli organi interni. Si ricorda che la pratica dello yoga non deve essere effettuata dopo i pasti, ma occorre aspettare almeno tre ore prima di eseguire le asana (le tempistiche dipendono ovviamente dalla tipologia del cibo assunto e dalla quantità).

Pashimottasana, la posizione della pinza

Paschimottanasana umore

Paschimottanasana è una postura molto rilassante e, al contempo, energizzante. All’inizio della pratica risulta complessa, soprattutto per chi ha i legamenti dei muscoli delle gambe poco sciolti. Con il contributo del respiro si possono sciogliere i blocchi articolari e muscolari, permettendo così al corpo di distendersi.
È un’asana che stimola gli organi interni addominali, favorendo il processo digestivo. Grazie alla distensione della schiena è indicata poi per rilassare il sistema nervoso.

Come si esegue la posizione della pinza

Ci si siede sul tappetino yoga portando le gambe distese e unite. Inspirando profondamente dal naso si alzano verso l’alto le braccia, allungamento bene la schiena. Nell’espiro si scende con il bacino e tutta la parte alta del corpo verso le gambe. La schiena dovrebbe essere il più possibile diritta. Il respiro è spontaneo. Non vi deve essere sforzo nell’inspiro e nell’espiro. Si afferrano poi con le mani le caviglie o, se si ha già un buon allungamento, si afferrano i piedi. Si rimane in questa postura cercando di rilassare tutto il tuo corpo. Soprattutto le prime volte si avvertiranno tensioni alle gambe a livello muscolare. Per riuscire ad allungarsi ulteriormente si utilizza il flusso dell’inspiro e dell’espiro. Quando e se la tensione muscolare risulta fastidiosa allora è meglio sciogliere la postura sollevando il bacino di poco. È importante che il corpo trovi la sua posizione ideale. Il tempo della pratica va da 30 secondi ad alcuni minuti, a seconda della familiarità con l’asana.

Malasana, la posizione della ghirlanda

Malasana yoga

Questa posizione dello yoga favorisce il radicamento sia fisico, sia mentale, sviluppando equilibrio e armonia. L’apertura delle anche e la posizione accovacciata stimolano le funzioni digestive. Si inizia partendo da Tadasana, la posizione della montagna. I piedi sono leggermente aperti. Espirando si flettono le ginocchia sino a raggiungere una postura accovacciata. Si allargano le ginocchia, lasciando i piedi uniti, mentre le piante dei piedi sono appoggiate al pavimento. Quando si aprono le ginocchia si portano i gomiti all’interno delle cosce. Le mani sono in Anjali Mudra (le palme delle mani sono unite). Una volta raggiunta questa postura si esercita una leggera pressione nell’interno cosce attraverso i gomiti: ciò favorisce una maggiore apertura delle anche. Spostando poi il busto in avanti, si afferra con le mani la parte posteriore delle caviglie, si abbassa la testa sino ad appoggiare la fronte sul pavimento. Si mantiene la postura per alcuni cicli di respirazione. Per sciogliere la postura si appoggiano le mani a terra, in linea sotto le spalle, e nell’inspiro si solleva piano la testa.

Torsione spinale da sdraiati

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La torsione spinale da sdraiati rientra nelle asana dello Yin Yoga. si tratta di una posizione che produce una leggere compressione dell’addome, per questo rientra fra quelle posture utili per stimolare i processi della digestione.

Come si esegue la torsione spinale da sdraiati secondo lo Yin Yoga

Si inizia partendo da Savasana. Si piegano poi le ginocchia. Le piante dei piedi sono appoggiate sul tappetino yoga. Le braccia si spostano verso l’alto oltre il capo, formando un angolo a 90°. I palmi sono rivolti verso l’alto. Testa e scapole sono aderenti al suolo. Si lasciano ricadere le gambe da un lato (destro o sinistro, a piacere) e si rimane in questa posizione per almeno tre-quattro cicli respiratori. La respirazione è naturale, spontanea, senza sforzo. Dopo di che si scioglie lentamente la postura, e si esegue dal lato opposto.

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