Asana e sistema sottile

Oltre ai benefici psicofisici, lo yoga lavora sul sistema sottile, ovvero quella dimensione formata da chakra e da nadi attraverso cui fluisce l’energia. Chiamato anche “corpo astrale”, l’armonia del sistema sottile è fondamentale per sostenere e per attivare il corpo fisico. Quando uno o più chakra presentano squilibri energetici ciò si manifesterà anche sul piano fisico, emotivo, mentale. La pratica regolare delle asana attiva anche un riequilibrio energetico. Segnaliamo quindi qui di seguito alcune posture che agiscono positivamente in modo consequenziale sui chakra e sulle nadi, partendo dal Muladhara Chakra sino al Sahasrara Chakra. Si precisa che tutte le asana lavorano sul sistema sottile e che quelle qui segnalate costituiscono una delle tante possibili sequenze che si possono realizzare selezionando le differenti posizioni dello yoga.

Navasana e Muladhara Chakra

Navasana è la “posizione della barca”, un nome che riflette la posizione assunta dal corpo mentre la si esegue. Infatti, le gambe e il busto ricordano un’imbarcazione, mentre le braccia alzate ricordano i remi. Praticarla aiuta ad alimentare energia, equilibrio fisico, concentrazione, stimolando al contempo Muladhara Chakra. Per approfondire Navasana clicca qui.

Kurmasana e Svadhisthana Chakra

Kurmasana è la “posizione della tartaruga”. Il suo nome deriva da Kurma che in sanscrito significa “tartaruga”. La tartaruga esprime vari simbolismi nella mitologia induista. Essa rappresenta stabilità, forza ed è anche un potente simbolo spirituale, che esprime calma e concentrazione. Kurmasana aiuta a entrare nel proprio mondo interiore e a riconnettersi con il sé. oltre a stimolare Svadhisthana, agisce sul Manipura.  Per approfondire Kurmasana clicca qui.

Marjariasana e Manipura Chakra

Marjariasana, la posizione del gatto che si stira, è un’asana che aiuta a sciogliere le rigidità della schiena e i blocchi nell’area del collo e delle spalle. Inoltre, permette di tonificare i muscoli addominali. Marjarasana stimola il flusso dell’energia e attiva il Manipura Chakra.

Utthita Trikonasana e Anahata Chakra

Utthita Trikonasana è una postura che evoca e rappresenta l’unità tra corpo, psiche e spirito. La dimensione fisico-terrena è simboleggiata dalla mano che tocca il suolo, mentre la mano innalzata verso il cielo simboleggia la dimensione spirituale. Il busto orientato in modo orizzontale raffigura la dimensione psichica. Utthita Trikonasana stimola l’Anahata Chakra. Per approfondire Utthita Trikonasana clicca qui.

Bhujangasana e Vishuddha Chakra

Bhujangasana, la posizione del cobra, è un’asana che favorisce l’estensione del torace. Per eseguirla ci si sdraia proni con le gambe ben estese e i piedi in estensione. Si appoggiano le mani sotto le spalle. Inspirando si sollevano lentamente prima il capo, poi le spalle e il torace. Si piega la testa indietro, senza spingerla troppo. Si percepisce il movimento delle vertebre della schiena mentre si alza il torace appoggiandosi sulle mani ben appoggiate sul tappetino yoga. Ci si solleva in modo che le braccia siano ben distese. Lo sguardo è rivolto verso l’orizzonte. Si mantiene la postura per almeno 3 cicli respiratori. Bhujangasana lavora a livello psicofisico e spirituale, stimolando in particolare sia il Manipura Chakra, sia Vishuddha, il quinto chakra.

Meditazione, Ajna e Sahasrara Chakra

Per attivare l’Ajna e il Sahasrara Chakra sono indicate le varie posture meditative, in quanto agiscono proprio sull’area collegata a questi due centri energetici. Per approfondire le varie posture, come la posizione detta del diamante o adamantina (Vajrasana), quella chiamata Sukasana, e Padmasana, clicca qui.

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