Asana che favoriscono una pelle più luminosa

La pratica yoga produce numerosi effetti benefici, tra cui un maggior benessere a livello dell’epidermide. Vediamo perché.

Prevenire lo stress

Lo stress rientra tra quei fattori che impattano in modo negativo sulla salute della pelle. La stanchezza fisica e mentale, il calo di energia e la mancanza di movimento facilitano la produzione di radicali liberi. Questi ultimi stimolano un invecchiamento precoce dell’epidermide. Inoltre, lo stress accelera la formazione del cortisolo, definito non a caso “l’ormone dello stress”. Il suo effetto negativo si può manifestare anche a livello fisico-estetico. La pelle, sottoposta a stress, si presenta secca, priva di tono, “più vecchia” di quanto non lo sia effettivamente. È per questo che lo yoga è una disciplina indicata per restituire luminosità alla pelle, essendo una pratica che previene la formazione dei radicali liberi e dello stress.

La centralità di un rilassamento profondo

Grazie a specifiche asana favoriamo una distensione del corpo a livello olistico. I muscoli si decontraggono e le tensioni vengono allentate. La mente raggiunge uno stato di quiete che si riflette anche sul piano fisico. Viene così attivato un benessere generale.

Quali asana privilegiare

Per rilassare mente e corpo una delle posizioni yoga più semplici ed efficaci è Savasana. La posizione del cadavere è un toccasana per distendere i muscoli, anche quelli facciali. Tra le asana che agiscono specificamente sui muscoli del viso vi è la posizione del leone, Simhasana. Per approfondirla clicca qui.

Altresì indicata è Paschimottanasana, la posizione della pinza. Con il contributo del respiro si possono sciogliere i blocchi articolari e muscolari, permettendo così al corpo di distendersi. La flessione in avanti aiuta a calmare la mente. Per approfondirla clicca qui.

Kaki Mudra

Questo mudra è indicato per rilassare i muscoli del viso e del collo. Il suo nome significa “becco del corvo” ed è segnalato anche nel testo classico Geranda Samitha. Per praticarlo si porta il mento in avanti. Si inspira l’aria in modo lento e profondo dalla bocca, come se si “bevesse” l’ossigeno, portando le labbra protese e racchiuse in modo da formare una sorta di “cannuccia”. Si chiude la bocca e si espira attraverso il naso.

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