La posizione della mezza luna, Ardha Chandrasana, è intrisa di simbolismi e promuove diversi benefici. Il suo nome richiama la luce riflessa dalla luna e le energie sottili che questo astro emana e fa emergere.
Per eseguire Ardha Chandrasana occorrono qualità che rappresentano, allo stesso tempo, i benefici che si ottengono praticando questa postura yoga.
Qualità che sono:
- equilibrio,
- morbidezza,
- consapevolezza nella percezione del corpo nello spazio,
- interiorità,
- eleganza.
È anche un’asana complessa, poiché racchiude una posizione eretta, di equilibrio e di apertura dei fianchi.
Come si esegue
Si inizia da Tāḍāsana. Inspirando si divaricano le gambe e ci si porta in Utthita hasta Padasana (la posizione della stella a cinque punte). Poi si ruota il piede sinistro leggermente verso l’interno, mentre il destro verso l’esterno (si ruota di circa 90°). Nella fase successiva si entra in Utthita Trikonasana (la posizione del triangolo).
Espirando si flette il ginocchio destro e si appoggia la mano destra circa 30 cm davanti al piede destro allineandola a esso. La mano sinistra è sul fianco sinistro. Lo sguardo è rivolto in avanti.
Nell’inspiro si alza la gamba sinistra mantenendola dritta. Si raddrizza anche la gamba destra. Si distende il braccio sinistro in linea con le spalle. Lo sguardo è rivolto in vanti oppure rivolto verso l’alto, verso la mano. Si rimane in Ardha Chandrasana per almeno 2-3 cicli respiratori.
Si ritorna in Tadasana e si ripete dall’altro lato.
Per facilitare l’esecuzione, si possono utilizzare i supporti. Per esempio, si può appoggiare la mano (quella che toccherebbe la terra) su un blocco yoga.

La mezza luna laterale
Variante 1

In questa prima variante, anziché eseguire la posizione in piedi, la si esegue appoggiando una gamba a terra. È una variante proposta anche dalla maestra Gabriella Cella, ideatrice dello Yoga Ratna.
La posizione di partenza è la seduta sui talloni. Nell’inspiro, ci si porta in ginocchio. Nell’espiro si distende la gamba destra lateralmente appoggiando a terra la pianta del piede. Poi si sollevano le braccia aperte lateralmente. Nell’espiro si piega lentamente il busto sul fianco destro; la mano destra appoggia col dorso sulla coscia destra o sul ginocchio. Il braccio sinistro contorna la testa. Si rimane in questa posizione per circa 5-6 cicli respiratori. Nell’inspiro si risolleva il busto; espirando si abbassano le braccia e si ritorna nella posizione di partenza. Si ripete la posizione dall’altro lato.
Benefici
- rafforza in particolare le fasce laterali
- rende il corpo agile snellisce i fianchi
Variante 2
Si inizia sempre in posizione eretta, piedi uniti. Si solleva un braccio, mentre l’altro rimane allungato e vicino al corpo. Respirando normalmente ci si inclina lateralmente, lasciando che la mano vicina al corpo scivoli lungo la coscia il più in basso possibile. In questa fase si percepisce il respiro sul braccio sollevato e piegato e, soprattutto, sul fianco, in modo da sentire l’apertura del torace. Dopo 3-4 cicli respiratori, si ritorna nella posizione di partenza e si ripete dall’altro lato.
Questa variante risulta più semplice rispetto alla postura classica di Ardha Chandrasana.
I benefici di questa variante sono comunque profondi, poiché:
- favorisce la mobilità costale e la dilatazione toracica;
- promuove anche il senso dell’equilibrio.