Lo yoga aiuta a rafforzare la connessione con il cuore e con la dimensione, a volte trascurata, delle nostre emozioni. La pratica costante ci permette di creare quell’unione – suggerita dalla stessa parola “yoga” derivante dalla radice “yuj” (“unire”) – tra tutte le parti del nostro essere.
Per risvegliare e rafforzare l’emozione che racchiude tutte le altre, ovvero l’amore incondizionato, possiamo dedicarci a quelle asana che favoriscono una maggiore apertura del chakra del cuore. Chiamato in sanscrito l’Anahata, questo centro si trova tra lo sterno e la colonna vertebrale.
Non è un caso, che esso occupi una posizione centrale nel sistema sottile-energetico. L’Anahata collega i tre chakra fisici inferiori con i tre chakra spirituali superiori.
Il colore ad esso associato è il verde.
Anahata è legato all’Elemento Aria.
Il Bija-mantra correlato è YAM.

Il cuore è la sede delle emozioni e dell’amore e l’Anahata è il chakra associato anche alla gratitudine e al perdono.
Se è in equilibrio, si ha la capacità di manifestare un amore incondizionato e disinteressato. Sperimentiamo la nostra vera natura di esseri amorevoli e compassionevoli.
In caso contrario, se vi è una disarmonia, possono emergere ansia, attaccamento, oppure solitudine, o depressione, o paura di essere respinti.
Per riportare equilibrio, si possono scegliere quelle posture yoga che stimolano un’apertura del cuore.
È bene però ricordare che non basta agire solo sull’Anahata, ma su tutti i chakra, al fine di sciogliere blocchi e risvegliare le energie, per creare quell’unità globale che è la realizzazione ultima dello yoga.

Per portare equilibrio nel chakra del cuore armonizziamo il sistema sottile nel suo complesso, poiché questo centro collega i chakra più “terreni” con quelli più spirituali.
Per questo, all’inizio della pratica, ci si può dedicare a quelle asana che agevolano proprio un collegamento tra chakra inferiori (Muladhara, Svadhisthana e Manipura), e chakra superiori (Vishuddha, Ajna e Sahasrara).
Tra queste, segnaliamo:
Tadasana, che sviluppa un perfetto collegamento
tra terra e cielo.

Tadasana aiuta ad allineare la colonna vertebrale e il corpo, rinforzando così il senso di integrità. La posizione della montagna consiste nel rimanere ben eretti. I piedi sono appoggiati a terra e le braccia sono ai lati del corpo. I palmi delle mani sono leggermente aperti. La colonna vertebrale è dritta ma non rigida.
È importante distribuire equamente il peso del corpo su entrambi i piedi.
Le ginocchia, le anche e le spalle sono allineate.
Si chiudono gli occhi e si respira in maniera spontanea, senza sforzo. Si rimane consapevoli del flusso dell’inspiro ed espiro, portando l’attenzione ai piedi ben radicati a terra.
Anche la “posizione dell’albero”, ci radica stabilmente al suolo e ci eleva verso il cielo

La “posizione dell’albero” promuove stabilità ed equilibrio. Praticandola, possiamo scendere nelle nostre profondità e al contempo elevarci. Vrksasana rappresenta la perfetta correlazione tra la terra e il cielo.
Posture yoga che aiutano a stimolare Anahata Chakra
Parighasana

La “posizione del cancello” simboleggia la capacità della porta di aprirsi e chiudersi.
Approfondisci leggendo l’Articolo dedicato a Parighasana
Utthita Trikonasana

La “posizione del triangolo esteso” simboleggia l’armonia che lega
il piano fisico, quello psichico e quello spirituale
Setu Bandhasana

È un’asana che aiuta a liberare le emozioni e infonde energia, equilibrio e pace interiore
Si inizia partendo da Savasana. I palmi delle mani sono rivolti verso il tappetino yoga. Si flettono le ginocchia, in modo da far appoggiare bene al suolo i piedi, posizionati parallelamente tra loro. Inspirando si contraggono i muscoli alla base del bacino e si solleva il coccige e poi l’area lombare e la parte medio-bassa della schiena. Il sollevamento viene aiutato grazie al sostegno delle mani, poste ai lati del bacino. Il peso del corpo viene distribuito sui piedi e sulle spalle. Per ritornare in Savasana si scioglie lentamente la postura, abbassando la schiena vertebra per vertebra. È consigliabile poi assumere come controposizione Apanasana o anche Balasana.