Alleviare ansia e stanchezza stimolando le funzioni intestinali

L’ansia e la stanchezza possono essere causate da tensioni psichiche, che a loro volta provocano disturbi nell’apparato digerente. Grazie ad alcune specifiche posizioni yoga vengono stimolati gli organi addominali e, al contempo, si smuovono energie che aiutano a sciogliere le tensioni psichiche. Vediamo di seguito alcune asana che permettono di alleviare ansia e stanchezza e che al contempo tonificano i muscoli addominali.

Bastrikasana

bastrikasanaLa postura delle ginocchia piegate (Bastrikasana) è benefica per stimolare le funzioni intestinali. Aiuta a contrastare la costipazione e a facilitare la digestione. per eseguirla si parte da una posizione distesa, come Savasana. Dopo una serie di respirazioni consapevoli si piegano le ginocchia, sollevando un poco i piedi da terra. La schiena risulta ben distesa. Lasciando la testa appoggiata al tappetino yoga si portano le mani intrecciate sulle ginocchia. Nell’espiro si piegano le braccia e si portano le ginocchia al petto. Si mantiene questa postura per due o tre cicli respiratori. Per stimolare ancora di più gli organi addominali si solleva il capo e inspirando si avvicina la fronte alle ginocchia. Nell’espiro si ritorna alla posizione precedente. Grazie a Bastrikasana si attiva Agni, il fuoco interno, fondamentale per promuovere le regolari funzioni digestive. È anche una postura rilassante, che distende la zona lombare.

Ardha Matsyendrasana

La torsione del saggio Matsyendra è un’altra asana efficace per sciogliere tensioni e ansie, oltre che per tonificare gli organi dell’apparato digerente. È una posizione che favorisce l’eliminazione delle tossine. Si esegue partendo da Dandasana. Si porta la gamba destra sotto quella sinistra. Il piede della sinistra è appoggiato sul tappetino yoga.
Nell’ispiro si ruota il busto verso sinistra, per poi portare il braccio destro davanti alla gamba sinistra, mentre il braccio destro si trova sotto la gamba sinistra, in modo che le mani si possano unire tra loro dietro la schiena. La testa ruota anch’essa verso sinistra. Si mantiene la postura per almeno due o tre cicli respiratori.

La respirazione yogica completa

Questa tecnica di pranayama aiuta a lasciar andare stress e ansia. Inoltre, migliora livelli di ossigenazione nell’organismo, favorendo il rilassamento psicofisico. Per praticarla si può rimanere in una posizione assisa (vanno bene una delle posture per la meditazione) oppure si può rimanere supini, anche in Savasana. Per eseguire la respirazione yogica completa occorre innanzitutto prendere coscienza delle tre fasi della respirazione polmonare: la fase addominale (bassa), la fase toracica (media) e la fase clavicolare (alta). Dopo di che si può effettuare in modo completo e profondo.

Prima fase

Ci si concentra sulla zona addominale. Per facilitare l’esercizio si portano le mani sull’addome. Inspirando lentamente sentiamo l’addome gonfiarsi leggermente verso l’ombelico. Espirando sentiamo l’addome svuotarsi verso la zona pelvica. Questa fase addominale si ripete per alcune volte, in modo da usare consapevolmente la parte bassa dei polmoni.

Seconda fase

Si spostano le mani sulla cassa toracica. Inspirando sentiamo il torace espandersi, espirando lo sentiamo restringersi. In questa respirazione toracica si utilizza soprattutto la parte media dei polmoni.

Terza fase

Si respira nella zona clavicolare. Si portano le mani alla base del collo e si respira soprattutto con la parte alta dei polmoni. Inspirando si sollevano le clavicole, espirando si abbassano. Quando si sono imparate bene queste tre fasi si può praticare la respirazione yogica completa, che nasce unendo in un unico tempo l’inspirazione addominale, toracica e clavicolare, per poi passare all’espirazione lenta partendo dall’addome, dal torace alle clavicole. Questo esercizio è ideale prima di iniziare le sequenze di Hatha Yoga.

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