Era il 1924, quando Tirumalai Krishnamacharya (1888-1889), iniziò a insegnare yoga nella cittadina di Mysore, nello stato di Karnataka (Sudest dell’India) su invito del locale Maharaja, Krishna Raja Wadiyar IV (1884–1940). Nella yogashala che istituì, cominciò a divulgare uno stile dinamico di yoga caratterizzato da specifici elementi.

Tratto peculiare del suo insegnamento era la correlazione tra la sequenza delle posture e il flusso dell’inspiro ed espiro. Ogni movimento (asana) si accordava alla respirazione (pranayama). A ciò, si aggiungeva la pratica meditativa (dhyana). L’apprendimento doveva essere graduale, in modo da permettere di volta in volta l’acquisizione delle conoscenze e dei movimenti corretti.
Il metodo denominato Mysore Yoga nasce così,
dal lavoro di Krishnamacharya
e dalla diffusione delle sue profonde conoscenze.
Per questo egli è considerato tra i più noti e illuminati insegnanti di yoga dell’epoca contemporanea. Krishnamacharya ha poi insegnato ai più influenti maestri di yoga, tra i quali citiamo il figlio, nonché discepolo, T.K.V. Desikachar (Mysore 1938 – Chennai 2016), e poi a B.K.S. Iyengar (Bellur 1918 – Pune 2014), Indra Devi (Riga 1899 – Buenos Aires 2002) e Vanda Scaravelli (Firenze 1908 – 1999).
Le peculiarità del metodo Mysore
In genere, in una lezione di yoga basata sul metodo Mysore l’allievo pratica in sintonia con il proprio ritmo, seguendo il proprio respiro. Il ruolo dell’insegnante è quello di supervisore, capace cioè di offrire consigli e di aiutare a trovare la corretta postura. La pratica rimane comunque individuale, per rendere autonomo l’allievo e capace di ascoltare in profondità il proprio corpo. Ciò permette di preparare l’allievo a eseguire una posizione, la quale poi prepara alla successiva.
Una lezione inizia con la sequenza dinamica del Saluto al Sole, ripetuta varie volte. Man mano che si pratica si possono introdurre altre asana e varianti. La lezione termina con la fase di rilassamento, in Savasana.

I benefici del metodo Mysore yoga
Come abbiamo sottolineato all’inizio dell’articolo, questo metodo pone al centro della pratica lo stretto legame tra asana e respirazione, cui si aggiungono i momenti di meditazione. Possiamo definirlo Hatha yoga contemporaneo. Chi parla di Mysore yoga vuole piuttosto ricordare le origini e gli sviluppi di un metodo le cui radici rimangono ben salde nella tradizione yogica indiana.
Essendo un metodo dinamico, la pratica stimola una serie di benefici a livello olistico.
Tra questi evidenziamo i seguenti:
- migliora la capacità respiratoria
- stimola il sistema cardiovascolare
- rafforza il sistema muscolare
- favorisce equilibrio e concentrazione
- aiuta a calmare la mente
- migliora il flusso delle energie
“Padroneggia il tuo respiro,
lascia che il tuo Sé sia in uno stato di beatitudine,
contempla il divino dentro di te.”
Tirumalai Krishnamacharya
