Alla scoperta dei miti nello Yoga

Lo yoga si è sviluppato in un contesto filosofico e culturale in cui miti e simboli erano centrali. Nel corso di oltre tremila anni, da disciplina spirituale conosciuta da una minoranza, lo yoga ha oltrepassato i confini dell’India diventando una pratica sempre più apprezzata e amata in tutto il mondo. Eppure, nonostante si siano sviluppati nuovi stili, quell’imprinting mitologico e rituale che ha permesso lo sviluppo dello yoga permane in epoca contemporanea.

Il libro Yoga e mito di Devdutt Pattanaik affronta proprio questo vasto argomento, partendo dal significato stesso della parola “yoga”, per poi approfondire gli Yogasūtra di Patañjali: figura reale (o mitica), a cui si deve la catalogazione sistematica delle varie tecniche dello yoga. Leggendo il volume, scopriamo la storia millenaria di molte posizioni dello yoga e il collegamento con le scritture vediche.

I vari significati degli asana

I nomi degli asana sono tra loro diversi per il significato che ognuno porta in essere. Come spiega l’Autore, alcune posizioni sono facilmente traducibili (come per esempio, “posizione dell’eroe”, “posizione del cane”, “posizione del gatto”). Altri asana, però, sono nomi propri e, come sottolinea Pattanaik “hanno senso soltanto se si ha una certa familiarità con la mitologia indù”.

Per questo è importante, per chi pratica yoga, conoscere i miti, almeno i principali, a cui si ispirano le posizioni.

Afferma Pattanaik:

“Andando a recuperare le storie che hanno dato origine ai nomi delle varie posizioni ci si può fare un’idea della mitologia indiana di cui lo yoga si è nutrito nel corso dei millenni”.

Nel volume troviamo le spiegazioni dettagliate di sessantaquattro (un numero non scelto a caso, come spiega nel testo l’Autore) posizioni dello yoga, a loro volta classificate in quattro sezioni: Devī, Brahmā, Viṣṇu e Śiva, che rappresentano i quattro pilastri della mitologia indù.

Devī: è la prakṛti, la parte materiale e misurabile del mondo; incarna anche la natura; è conosciuta anche come “Śakti” o “Durgā”.

Brahmā (creatore), Viṣṇu (conservatore) e Śiva (distruttore): incarnano il puruṣa, la risposta umana alla realtà materiale.

Tra i 64 asana spiegati figurano, tra gli altri: Il Saluto al Sole; La posizione della mezzaluna La posizione dell’albero; La posizione del loto; La posizione del gatto; La posizione del guerriero; La posizione del sigillo a sei facce; La posizione dell’aquila; La posizione della bilancia.

Per i vari asana descritti, l’Autore illustra in modo preciso il mito di riferimento e i simbolismi presenti nella storia. Descrive anche il collegamento tra il riferimento mitologico e la forma che il corpo assume quando si pratica la posizione yoga narrata. Inoltre, Pattanaik elargisce preziosi consigli per l’esecuzione, aggiungendo frasi su cui prestare particolare attenzione, come la seguente:

Gli yogi e le yogini pazienti trovano salute e felicità, quelli ambiziosi tendono a farsi male.

 

Yoga e Mito
Origine e storia di 64 asana
Devdutt Pattanaik , Matthew Rulli
HarperCollins, 2021

Devdutt Pattanaik

È autore di oltre seicento articoli e di oltre trenta libri sulla rilevanza di storie sacre, di simboli e rituali nei tempi moderni. È inoltre consulente esperto in questioni relative alla leadership e alla cultura.

Le 64 asana sono eseguite da Matthew Rulli, istruttore di Yoga certificato e studioso di sanscrito e filosofia orientale.

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