Craftfulness è un approccio antistress incentrato su lavori manuali e creativi. Il “fatto a mano”, secondo tale prospettiva, permette di attivare uno stato di benessere.
Il termine inglese craft si presta a vari significati e in questo caso possiamo tradurlo sia come “mestiere”, sia come “arte”. La craftfulness ci invita a utilizzare il nostro potere creativo e le nostre abilità manuali per gestire in modo diverso la confusione, i conflitti o i cambiamenti che si stanno sperimentando. Dedicarsi a un lavoro manuale aiuta a sviluppare un approccio flessibile e a trovare alternative alle sfide della vita. È dunque un approccio che invita a “fare”, perché quando si è attivi non ci si crogiola più in uno stato vittimistico, ma si creano le condizioni per alimentare la fiducia nelle proprie capacità. Questi aspetti positivi si attivano grazie all’intreccio fra creatività, manualità e progettualità.
Il dottor James C. Kaufman, Professore di psicologia presso l’Università del Connecticut, insieme al collega Ronald A. Beghetto, ha individuato un modello della creatività, noto col nome delle “Quattro C”. Secondo i due ricercatori vi sono vari stadi della creatività, chiamati mini-c, Pro-c, Big-C, e little-c. Gli artisti, per esempio, si trovano nella stadio Pro-c, perché riescono a vivere della loro arte. Chi per il suo lavoro è ancora ricordato dai posteri, come Leonardo Da Vinci, ha sperimentato lo stadio Big-C. Chi si dedica per esempio alla pittura o al modellismo si trova nello stadio mini-c. Lo stadio definito little-c è quello si manifesta nella vita quotidiana e si riferisce al modo in cui la persona approccia i problemi e li risolve. Attraverso la craftfulness – il fare qualcosa con passione e creatività – si sviluppa dunque una sensazione di piacere: ci si immerge cioè nel flusso di coscienza che conduce a una profonda consapevolezza di sé e delle proprie capacità.
La parola Craftfulness ricorda in parte l’espressione Mindfulness: mentre la prima è orientata più al fare, la seconda si concentra più sulla presenza mentale. Entrambe sviluppano attenzione, consapevolezza e alimentano la creatività; l’una non esclude l’altra. Mentre si compie un lavoro manuale ci si concentra sul qui e ora: è una forma di meditazione di consapevolezza, che porta a focalizzare i propri sensi sull’attività che si sta svolgendo. Ciò produce una sorta di distacco dalle emozioni e dai pensieri negativi, con l’effetto di diminuire l’ansia e lo stress. Ecco perché tante persone appassionate di giardinaggio, bricolage, pittura, ecc. trovano gioia in ciò che fanno: la manualità e la creatività stimolano un senso di benessere.
Per approfondire questo interessante tema si veda il libro Fatto a Mano. Aggiustare se stessi attraverso la creatività, di Rosemary Davidson, Arzu Tahsin (Corbaccio, 2019)