Addestrare la mente con la meditazione

È ormai appurato da numerosi studi scientifici come attraverso la meditazione sia possibile addestrare la mente. Questa espressione può apparire “strana”, almeno in un primo momento, poiché non si è abituati a usare il termine “addestrare” in riferimento alla propria mente. Eppure, proprio sulla scia di varie ricerche, questa espressione risulta la più efficace per descrivere come la pratica meditativa riesca a modificare gli schemi mentali.

Meditazione e cambiamenti neuronali

Dagli studi condotti dalla dott.ssa Eileen Luders presso il Dipartimento di Neurologia dell’Università della California, emerge chiaramente come la regolare pratica meditativa riesca a modificare la stessa struttura del cervello. In particolare, le ricerche evidenziano nei meditanti una maggiore materia grigia in quelle aree cerebrali preposte all’attenzione, alla regolazione delle emozioni e alla flessibilità mentale. Ciò si riflette sui comportamenti, sulla gestione delle emozioni e sulla capacità di prendere decisioni. Tutto questo grazie all’addestramento mentale tramite la meditazione. Questa pratica contemplativa, che sviluppa consapevolezza e concentrazione, rinforza le connessioni neuronali.

I benefici della meditazione Vipassana

Vi sono molte forme di meditazione, ma quella verso cui i ricercatori si sono maggiormente concentrati è la meditazione Vipassana. “Vedere le cose come esse sono realmente” è il significato della parola Vipassana. Tramite questa pratica sviluppatasi in Oriente, si porta l’attenzione su un particolare “oggetto”, interno o esterno a sé. Per esempio, ci si può focalizzare sul proprio respiro, oppure su un determinato punto del corpo, come il cuore o l’addome; o ancora, si può porre l’attenzione sulla fiamma di una candela. Praticando regolarmente la meditazione Vipassana si diventa più consapevoli di se stessi, del proprio corpo, delle proprie emozioni e della realtà circostante.

Modificare gli schemi mentali

Come ha rilevato il dottor Philippe Goldin, neuroscienziato dell’Università della California, la meditazione ha un impatto importante sull’attività cerebrale, che a sua volta, determina un mutamento della percezione e della considerazione di se stessi e del mondo. Ciò significa che le sensazioni di inquietudine, di ansia, di angoscia o di collera possono essere modificate e sostituite proprio grazie a un percorso meditativo. Occorrono almeno otto settimane di pratica meditativa per avvertire i primi benefici. Si deve però praticare senza aspettative e senza giudicarsi. Anche se non si avvertono cambiamenti tangibili, la pratica meditativa – se portata avanti con sincerità e con compassione (da cum patior) – porta sempre con sé cambiamenti evolutivi.

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