Movimenti e asana dinamici sono le caratteristiche centrali dell’acroyoga. Questa nuova tecnica fondata negli Stati Uniti da Janson Nemer e Jenny Sauer-Klein unisce insieme tre antiche discipline, ovvero l’acrobazia, il massaggio Thai e naturalmente lo yoga. Un po’ ovunque nel mondo aprono scuole di acroyoga e tanti sono i workshop dedicati a questo nuovo stile che pone l’accento su un lavoro sinergico di coppia. L’acroyoga può essere praticato soltanto a due (in alcuni casi anche a tre, o addirittura a quattro, coinvolgendo persino i bambini). Gesti e posture si basano sull’unione tra le persone: una filosofia che in fondo sta alla base del concetto stesso di yoga.
Lavorando per esempio in coppia si esce dai propri schemi individuali, si entra in ascolto con l’altro, formando asana in cui ci si completa a vicenda. La postura si crea proprio grazie alla complicità del lavoro a due. Nella pratica emergono e si sviluppano sensazioni profonde, poiché la visione si allarga oltre il proprio sé per abbracciare quella di un’altra persona, o di altre persone se viene effettuato a tre o a quattro.
La popolarità che sta avendo l’acroyoga in varie parti del mondo sta proprio in questo processo interattivo che mette al centro la collaborazione. Inoltre, è una forma di yoga non statica, ma in continuo movimento grazie alla forza della disciplina acrobatica. Tutto rimane comunque fondato sugli asana classici dello yoga, cui si aggiungono elementi derivati dal massaggio Thai (per quanto riguarda in particolare i punti di appoggio e di pressione). È una pratica dinamica che sviluppa non solo lo spirito collaborativo, ma anche la creatività, nella scelta e nella sequenza dei movimenti.
Corsi di acroyoga vengono organizzati anche in alcuni teatri, come per esempio presso il Teatro dei 3 Mestieri di Messina, il cui programma della stagione 2018-2019 include non solo corsi di danza, canto e recitazione, ma anche Hatha yoga e, appunto, acroyoga.