Le imperfezioni fanno parte della vita. Accoglierle e accettarle permette di comprendere la singolarità di ciascun essere e la bellezza del mondo. In questo modo, si è meno condizionati dalle pressioni esterne e si ha la forza di esprimere liberamente ciò che davvero si è.
Andare oltre le mode
In molti casi si rincorre la perfezione – soprattutto da un punto di vista estetico – per seguire i diktat delle mode e i criteri di bellezza dominanti. Ma questa continua rincorsa verso la perfezione rischia di allontanare le persone dalla propria dimensione interiore, dai bisogni soggettivi, dai reali desideri, confondendoli con quelli imposti dalle mode e dalle ultime novità. Quando tali condizionamenti risultano eccessivi si può correre il rischio di perdere la propria centratura.
Semplicità ed essenzialità
Diverse filosofie orientali, come il buddhismo zen, elogiano invece le imperfezioni, in quanto espressioni naturali dell’esistenza, che è di per sé imperfetta e fondamentalmente semplice. Nella tradizione buddhista zen sono centrali la semplicità, la contemplazione, la ricerca della verità andando oltre orpelli e sovrastrutture. A tal proposito, la storia del monaco zen Murata Shukō (1423-1502) è emblematica. Egli introdusse proprio i concetti di sobrietà e di essenzialità nella cerimonia del tè, utilizzando oggetti artigianali semplici, e non sontuosi come era in voga all’epoca.
Lasciar andare
Per accogliere e accettare le imperfezioni occorre smettere di controllare sempre tutto e imparare a lasciar andare. Non significa rimanere in balia degli eventi, piuttosto significa apprezzare ciò che si ha e soprattutto ciò che si è. Quando si sviluppa questa consapevolezza si accoglie l’impermanenza. Nulla è mai per sempre. Sapendo che tutto è impermanente è più facile sciogliere pesanti attaccamenti che conducono a una profonda sofferenza. Il principio dell’impermanenza spinge a disfarsi del superfluo, di quegli orpelli – che possono essere oggetti o atteggiamenti – inutili, che a volte appesantiscono. Vivendo in questo modo si percepiscono meno pressioni sociali, meno condizionamenti e si è più liberi di apprezzare il momento presente, proprio con le sue imperfezioni.