4 maestri che hanno permesso la diffusione dello Yoga nel mondo

Lo Yoga è sempre più popolare. In Italia, circa 2,5 milioni di persone lo praticano, e nel mondo si stima che il numero si aggiri attorno ai 200 milioni. Questa disciplina, che fa bene non solo al corpo, affonda sì le sue radici nella tradizione, ma ha saputo al contempo innovarsi e adeguarsi alle esigenze della vita contemporanea. Questa tradizione mistica, filosofica e spirituale è diventata talmente popolare, da spingere il Comitato intergovernativo dell’Unesco a inserire lo Yoga nella lista dei Patrimoni orali ed immateriali dell’umanità.

Una scelta che conferma come questa ampia ricchezza di conoscenze e di pratiche sia benefica per lo sviluppo personale e spirituale di ogni persona. Non sorprende nemmeno che l’Assemblea generale delle Nazioni Unite abbia istituito la Giornata internazionale dello yoga, proclamata ogni 21 giugno: la prima è stata celebrata nel 2015. A questa popolarità hanno certamente contribuito i grandi Maestri e saggi dell’India. Ne ricordiamo quattro, sapendo comunque che i nomi da segnalare sarebbero molti di più.

Swami Vivekananda (1863 – 1902)

È stato uno dei primi mistici indiani a portare la filosofia yoga in Occidente. Allievo di Sri Ramakrsna Paramahamsa, Swami Vivekananda divenne samnyasin nel 1886 e dopo la morte del suo Maestro portò avanti gli insegnamenti legati alla non-dualità. Nel 1893 si recò a Chicago, in occasione dell’Esposizione universale. Il suo discorso al Parlamento delle religioni fu accolto con un’incredibile ovazione.

Nonostante i problemi di salute, negli ultimi anni di vita, Vivekananda ritornò in Occidente, facendo tappa in Inghilterra, poi ritornò negli Stati Uniti, dove in California fondò un ashram. Altre mete del suo viaggio furono Vienna, Istanbul, Atene. Grazie alla sua energia, alla sua capacità comunicativa e alle sue numerose conferenze fu il primo maestro – considerato santo e mistico in India – che seppe creare un ponte tra Oriente e Occidente, diffondendo la filosofia dello yoga.

Vivekananda House: vivekanandahouse.org

Ramana Maharshi (1879 –1950)

È stato un mistico indiano, fautore dell’Advaita Vedanta. Sebbene non abbia viaggiato oltre i confini dell’India, il suo profondo misticismo ha attirato molti stranieri presso il suo rifugio spirituale meditativo, ai piedi del monte Arunachala, una delle montagne sacre dell’India, situata nelle vicinanze della città di Tiruvannamalai.

Ramana Maharshi raggiunse una profonda esperienza del vero Sé a soli 17 anni, senza la guida di un guru. Per tutta la sua esistenza ha fatto conoscere i principi e l’esperienza della non-dualità attraverso l’investigazione interiore, invitando le persone a porsi questa domanda da cui tutto ha inizio: “Chi sono io?”.

Arunachala Hill – Sri Ramana Maharshi: www.sriramanamaharshi.org/arunachala-hill/

Tirumalai Krishnamacharya (1888-1989)

È considerato il padre dello yoga moderno. Il suo cammino è stato scandito da una preparazione e da un’ampia conoscenza del sapere tradizionale indiano, includendo ayurveda, filosofia, astrologia e sanscrito. Studiò lo yoga con il grande maestro Sri Babu Bhagavan Das. Nel 1934 scrisse “Yoga Makaranda”, un libro importante per quanti, all’epoca, volevano conoscere la pratica yogica, grazie alla descrizione di varie asana spiegate anche con l’ausilio di fotografie.

Dopo aver trascorso svariati anni a Mysore si trasferì a Bangalore, dove perfezionò il Viniyoga. Fu maestro di B.K.S. Iyengar e di K. Pattabhi Jois. Krishnamacharya affermò che lo “yoga è il più grande dono dell’India al mondo”.

Krishnamacharya Healing and Yoga Foundation: khyf.net

Swami Sivananda Kuppuswamy Sarasvati (1887 – 1963)

Il suo nome rientra tra i grandi maestri di Yoga del XX secolo. A lui si ispirano i Centri Sivananda Yoga Vedanta. Discendente di una nobile famiglia del Sud dell’India, inizialmente, dopo essersi laureato in medicina, si dedicò alla professione in Malesia, aiutando molto i pazienti più disagiati. Curando un Sannyasin itinerante (monaco o persona che ha rinunciato ai beni terreni), il dottor Kuppuswamy ebbe modo di conoscere alcune nozioni di Yoga e di Vedanta. Da quell’incontro emerse in lui chiaramente un forte richiamo spirituale, che lo portò prima a Varanasi, poi a Rishikesh, dove trovò il suo maestro. Dopo anni di disciplina Swami Sivananda Saraswati iniziò ad attrarre a sé tanti discepoli. Fu a Rishikesh che fondò il suo ashram. Sebbene non si sia mai recato fuori dai confini indiani, egli attirò moltissimi praticanti stranieri, anche grazie ai suoi libri che spiegano in dettaglio la pratica e la filosofia dello yoga. Gli insegnamenti del Maestro Sivananda sono riassunti in queste 6 parole: “Servire, Amare, Dare, Purificare, Meditare, Realizzare”.

International Sivananda Yoga Vedanta Centres: sivananda.org/

Articolo Correlato

Lo yoga, una pratica antica e contemporanea, Patrimonio dell’umanità

Lascia il tuo commento

Per favore inserisci il tuo nome.
Per favore inserisci commento.