3 astuzie per ritrovare la calma nei momenti difficili

Ci sono situazioni in cui è arduo rimanere calmi. Nei momenti difficili, possono emergere emozioni pesanti come la rabbia e la collera. Questi sono stati d’animo complicati da gestire. Quando emergono, una banale incomprensione può sfociare in un contrasto molto più acceso. Una parola sbagliata in più, pronunciata con rancore, può creare tensioni ancor più forti. In determinati casi, è meglio rimanere calmi e affrontare la situazione con la giusta lucidità. Saper gestire situazioni complesse, significa aver acquisito un buon controllo di sé, senza rimanere in balia di emozioni che si rivelano solo passeggere.

Non attaccarsi alle emozioni disturbanti

Rabbia, collera, paura, confusione sono alcune delle varie emozioni che possono creare incomprensioni sul piano delle interrelazioni. Cercare di rimanere calmi non significa negare tali emozioni, anzi; significa esserne consapevoli. Quando si percepisce rabbia si verificano cambiamenti fisiologici: per esempio, la temperatura corporea aumenta o il respiro diventa più affannoso e veloce. Nel momento in cui si riconosce che si prova rabbia, si diventa consapevoli di tale emozione, ma anche delle sue possibili conseguenze. Quando si diventa consapevoli dei propri stati d’animo, anziché esserne in balia o anziché nasconderli, si elaborano e si impara a rispondere con un atteggiamento diverso dalle solite abitudini. Riconoscendo emozioni disturbanti, tramite la presenza mentale, si possono cambiare vecchi schemi di comportamento e di reazione.

3 tecniche per rimanere calmi

Il primo passo per non rimanere travolti dalle emozioni disturbanti è riconoscerle. Per far ciò occorre ascoltare i segnali del corpo e le sensazioni che si provano. Bastano pochi istanti per dare un nome all’emozione che si prova. Il corpo ci lancia sempre messaggi tramite i quali possiamo capire cosa sta emergendo dentro di noi. Un battito del cuore accelerato o un aumento della temperatura sono segnali che ci fanno capire che stiamo vivendo un certo tipo di emozione. In base alla situazione, questi segnali possiamo interpretarli in un determinato modo. Se si sta vivendo un momento conflittuale, allora è bene non rimanere in balia delle emozioni che si provano.

Per questo occorre compiere un secondo passo, ovvero portare l’attenzione al respiro. Come già sottolineato, quando emergono stati d’animo pesanti come la rabbia o la collera, il flusso del respiro cambia e diventa più affannoso. Se si incomincia a controllare la propria respirazione, portandola ad un ritmo più lento, si vedrà come anche l’emozione negativa dominante inizia a perdere d’intensità. La respirazione è una funzione straordinaria, fonte di vita, perfetta per aumentare la consapevolezza di sé e la presenza mentale. Si spiega così perché nelle tradizioni contemplative la meditazione sul respiro rappresenti una tecnica basilare per ritrovare quiete e armonia.

Oltre al controllo consapevole del respiro, si può compiere un terzo passo per calmarsi. In questo caso, il termine “passo” è appropriato, poiché una bella passeggiata è un buon metodo per cambiare prospettiva e per mutare stato d’animo. Quando non è possibile uscire all’aria aperta, si può semplicemente compiere passi consapevoli, uscire dalla stanza dove si è creata un’atmosfera pesante e andare in un altro spazio, in un’altra stanza, in un altro luogo. Questo semplice cambiamento muta le dinamiche e impedisce che si sviluppi una situazione conflittuale.

Perché evitare il conflitto?

Rabbia, collera, paura e altre emozioni disturbanti scatenano una serie di reazioni chimiche nell’organismo, rilasciando i cosiddetti ormoni dello stress. Questi ormoni possono rimanere per ore, addirittura per giorni nell’organismo. Quando siamo stressati vediamo il mondo con lenti deformate. Non abbiamo reazioni lucide, chiare, consapevoli. Inoltre, creare continuamente situazioni conflittuali non permette di costruire nulla di buono, né di concreto. Il conflitto non risolve i problemi, ma li alimenta. Se vogliamo evolvere e far nascere relazioni sane, importanti, basate sull’armonia, occorre superare la prospettiva conflittuale per abbracciare una visione fondata sul dialogo, sulla consapevolezza e sull’empatia.

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