Kapalabhati

Se è importante liberare le nadi lo è altrettanto la capacità di indirizzare l’energia, coscientemente, dove ne abbiamo più bisogno: la mente. Kapalabhati è la tecnica perfetta: Kapala, in sanscrito, infatti, significa “cranio” e bhati si può tradurre in “rendere brillante”. Dopo aver lavorato per purificare l’energia, ora possiamo indirizzarla verso la mente che la sublimerà in prana.

La Tecnica

Sediamoci in Padmasana o Siddhasana. Cerchiamo di rilassarci inspirando ed espirando con tempi lunghi, dilatati. Mentre il respiro si fa gradualmente più lieve, liberiamo la mente da tutti i pensieri parassiti per concentrarci sulla tecnica che necessita una buona dose di consapevolezza e rispetto; non si tratta solo di seguire le istruzioni come in un esercizio fisico, occorre comprendere il significato profondo che si cela dietro il gesto, l’azione. Solo in questo modo potrà portare qualità e armonia nella nostra vita. Una volta vuotata la mente e assunto il giusto atteggiamento mentale, stabilizziamo la posizione e focalizziamo l’attenzione nel basso ventre appena sotto l’ombelico. Mantenendo sempre la schiena eretta appoggiamo le mani sulle gambe vicino al corpo e premiamo accompagnando il torace che si solleva e si espande in avanti. Il petto resta puntato in avanti con il busto leggermente inclinato per assecondare le curve fisiologiche. Per espirare effettuiamo una contrazione profonda del basso ventre. Spingendo il muscolo all’interno, l’aria fuoriesce in modo rapido dalle narici. Potrà quindi accadere che insieme all’aria fuoriesca anche del muco. Percepiamo i movimenti dell’addome che si espande quando inspiriamo e si contrae quando espiriamo in questa respirazione diaframmatica. Dopo l’espirazione procediamo con un’inspirazione più lenta, permettendo al ventre di rilassarsi. Il rapporto dovrebbe essere inizialmente 1:2 ovvero inspirazione ed espirazione non dovrebbero equivalersi. Eseguiamo 15, 20 ripetizioni poi concediamoci una pausa dove resteremo in ascolto del respiro che gradualmente si placa. Prestiamo molta attenzione a non coinvolgere mai il torace concentrando il movimento nel ventre. Come sempre consigliamo un periodo di riposo prima di abbandonare la posizione per interiorizzare il lavoro svolto. Questa tecnica è ottima per concentrarsi prima di affrontare una sequenza di Asana. Per chi ama “visualizzare” suggeriamo di far riferimento al significato in sanscrito immaginando di “riempire la testa di luce” durante la pratica. A livello più “materiale” facilita la concentrazione e rende la mente lucida.